BLOCCARE L'INVIO DELLE CARTELLE ESATTORIALI
È quanto chiede Roberto Tanganelli, presidente regionale di Confprofessioni
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Per Tanganelli la batosta fiscale potrebbe avere conseguenze devastanti per le imprese già stremate dalle ripercussioni dell’emergenza sanitaria. “Quello che si è appena concluso è stato un anno estremamente difficile per molte categorie di lavoratori e contribuenti – spiega Tanganelli – chi aveva debiti con il fisco, difficilmente è riuscito ad adempiere alle scadenze concordate, anzi in molti casi, i debiti si sono accumulati con nuovi insoluti”. Il presidente di Confprofessioni, l’associazione sindacale che racchiude tutto il mondo professionale e che rappresenta 1.520 studi professionali (commercialisti, avvocati, notai, ingegneri, medici e psicologi) con 3.534 dipendenti, va oltre. “A complicare ancora di più la situazione – evidenzia – ci si aggiunge anche la mancata proroga della sospensione dei debiti verso il fisco e la pubblica amministrazione per gli importi superiori a cinquemila euro, scaduta lo scorso 31 dicembre”. Ora il governo ha allo studio l’ipotesi di una “Rottamazione quater e di un nuovo saldo e stralcio”: il sistema permetterebbe di pagare il dovuto, in maniera rateale, senza interessi o sanzioni per la rottamazione, mentre per il saldo e stralcio si potrebbe arrivare a decurtare anche il debito reale che i contribuenti hanno e che non riusciranno a pagare. Una “pace fiscale” – la definisce Tanganelli – che dovrà semplicemente seguire i dettami di quelle precedentemente messe in atto e agevolare così i contribuenti italiani a rimettersi in pari con quanto dovuto. In un momento tanto complicato per le imprese, le scadenze fiscali dovrebbero essere l’ultimo dei pensieri. E invece, come se niente fosse, per questo gennaio è previsto il versamento di contributi colf e badanti, Iva relativa al mese precedente, ritenute Irpef, contributi agricoli, bollo fatture. “Inoltre ci ritroviamo a subìre un’altra beffa dall’Unione europea – evidenzia Tanganelli – dal 1 gennaio 2021, il contribuente che si trova “sotto alla propria disponibilità” per almeno 90 giorni, si vedrà bloccato il conto corrente e gli sarà precluso accedere ad altri finanziamenti o aprire altri rapporti bancari o postali”. Tutto questo mette ancor di più a rischio le aziende che difficilmente, rimarca ancora Tanganelli, riusciranno a uscire indenni dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria “viste le misure inefficaci poste in atto a sostegno delle imprese, degli artigiani, commercianti, liberi professionisti e famiglie”. Secondo il rapporto Cerved sulle piccole e medie imprese del 2020, le ripercussioni della pandemia sull’Umbria potrebbero essere pesanti sull’occupazione quantificando nella simulazione una perdita, nel medio periodo, tra i 9.913 e i 14.037 addetti. Da qui l’auspicio di Confprofessioni di un immediato intervento delle istituzioni a difesa del settore economico e quindi delle famiglie.
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