Anno: XXVI - Numero 12    
Venerdì 12 Gennaio 2025 ore 13:45
Resta aggiornato:

Home » BLOCCATI I PAGAMENTI DIGITALI DI MOSCA

BLOCCATI I PAGAMENTI DIGITALI DI MOSCA

All'invasione militare dell'Ucraina, la comunità internazionale risponde alla Russia con l'arma finanziaria: dopo le sanzioni, ecco le nuove strategie

BLOCCATI I PAGAMENTI DIGITALI DI MOSCA

.

Il pacchetto di sanzioni finanziarie deciso dalle autorità europee ha «inflitto costi già molto elevati a Mosca», ha spiegato il premier Mario Draghi, riferendo in Parlamento sulle misure adottate in risposta all’attacco della Russia all’Ucraina, ma nel frattempo, si muovono anche i big dei pagamenti digitali sospendendo le transazioni, e le autorità statunitensi vietando quelle verso istituzioni finanziarie russe.

Al momento le risposte di maggior impatto prese dalla comunità internazionale dopo l’invasione russa dell’Ucraina sono state quelle finanziarie. Vediamo cosa sta succedendo.

Il blocco selettivo delle banche russe (si attende ancora l’elenco dettagliato) rispetto al sistema Swift sta impedendo di effettuare transazioni da e per la Russia. L’infrastruttura per i pagamenti bancari internazionali consente alcune transazioni strategiche per l’Europa, come le compravendite di gas e petrolio. Negativo, invece, il contraccolpo sulle attività di import/export per il Made In Italy.

L’altra sanzione restrittiva è il blocco delle riserve internazionali della Banca centrale russa. Si parla di 630 miliardi di dollari che si trovano in paesi europei, soprattutto Germania e negli Usa. Un tesoretto in valuta estera che la banca centrale russa non può più usare.

Sono queste le misure a cui si riferisce Draghi quando parla di sanzioni finanziarie su Mosca. «Nella sola giornata di lunedì, il rublo ha perso circa il 30% del suo valore rispetto al dollaro. La Borsa di Mosca è chiusa da ieri e la Banca centrale russa ha più che raddoppiato i tassi di interesse, passati dal 9,5% al 20%, per provare a limitare il rischio di fughe di capitali».

In questo ambito si inserisce anche la nuova mossa degli Stati Uniti, che hanno deciso il divieto di transazioni verso Banca centrale della Federazione Russa, National Wealth Fund della Federazione Russa e ministero delle Finanze di Mosca. Il segretario al Tesoro, Janet Yellen, spiega che in questo modo si limita «in modo significativo la capacità della Russia di utilizzare i beni per finanziare le sue attività destabilizzanti e prenderà di mira i fondi da cui dipendono Putin e la sua cerchia ristretta per consentire la sua invasione dell’Ucraina».

Colossi come Visa, Mastercard, GooglePay, ApplePay stanno bloccando le operazioni in Russia. Significa che a Mosca non si riescono più a effettuare pagamenti digitali, l’unico mezzo resta il contante. Un enorme limite per i cittadini ma anche e soprattutto per le imprese, che fra blocco Swift e sistema di pagamenti digitali, sono impossibilitate a lavorare con l’estero. Forte anche l’impatto sulle imprese italiane, che hanno rapporti commerciali con Mosca.

Le proposte Draghi

Il premier, Mario Draghi, ha annunciato al Parlamento di aver proposto in sede internazionale ulteriori misure:

  • interventi mirati contro gli oligarchi(ristretta cerchia di finanziarie e imprenditori russi, che detengono le leve dell’economia del Paese e che possono avere influenza su Putin): «l’ipotesi è quella di creare un registro internazionale pubblico di quegli oligarchi con un patrimonio superiore ai 10 milioni di euro»;
  • maggiore pressione sullaBanca centrale russa;
  • coinvolgimento nelle sanzioni della Banca dei Regolamenti Internazionali, che ha sede in Svizzera.

 

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

MENO PENSIONE DI INVALIDITÀ CON LA RIFORMA DI CASSA FORENSE

MENO PENSIONE DI INVALIDITÀ CON LA RIFORMA DI CASSA FORENSE

15 Gennaio 2025

Preliminarmente è bene sapere che l’esistenza di una posizione debitoria impedisce la maturazione del requisito dell’effettiva e integrale contribuzione, previsto per la liquidazione di qualsivoglia trattamento previdenziale.

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.