CONTRATTO MEDICI, LE PARTI SI AVVICINANO
Sono riprese all'Aran, dopo la pausa estiva, le trattative per il rinnovo del contratto collettivo dei medici e veterinari dirigenti della sanità pubblica
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Le parti sembrano avvicinarsi soprattutto sulla questione delle ore di straordinario, che era uno dei punti con maggior distanza tra sindacati e Aran.
Si ragiona su un lordo comprensivo di parte fissa e parte variabile di 248 euro. Ma in busta paga si tradurrebbero in un aumento pro capite di base di poco più di 100 euro netti, il resto è una parte variabile che riguarderà solo una parte dei lavoratori. Il lordo comprensivo di parte fissa e parte variabile è 248 euro, di cui 184 circa sono parte fissa media lorda per tutti che varia a seconda della anzianità, mentre 60 euro lorde pro capite medie sono la parte variabile, che dipende da incarichi e aziende. L’aumento lordo però dovrebbe arrivare a 280 euro per chi ha indennità, come quella appena introdotta, di pronto soccorso che riguarderà circa 6-7.000 medici.
All’ordine del giorno del confronto tra le sigle sindacali e l’Agenzia che rappresenta le Pubbliche Amministrazioni nelle negoziazioni, infatti, non ci sono solo gli aumenti. Per cercare di frenare la fuga dei medici dalla sanità pubblica bisogna migliorarne le condizioni di lavoro e la qualità della vita. I nodi principali da sciogliere sono gli stessi che hanno portato le sigle a non accettare il testo proposto a luglio e a rimandare la discussione a settembre: in primis, come spiegato in una nota nei giorni scorsi da Anaao-Assomed e Cimo, l’orario di lavoro (ore extra orario, guardie, pronte disponibilità) ed i fondi contrattuali, ma anche il servizio fuori sede, la rappresentatività e il patrocinio legale. In qualsiasi caso, come registrato dai sindacati dopo l’ultima riunione prima della pausa estiva, “il clima è positivo” e la disponibilità dimostrata mostrata dall’Aran è “ampia”. La speranza concreta è quindi che si giunga “presto a un accordo”.
«La ripresa ieri all’Aran delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro di medici, veterinari e dirigenti sanitari ha fatto registrare l’apertura dell’Agenzia rispetto alle nostre richieste. Ma ora si entra in una fase delicata perché la palla passa alle Regioni che dovranno pronunciarsi sull’intero impianto».
Pierino Di Silverio, Segretario Anaao-Assomed e Guido Quici, Presidente della Federazione Cimo-Fesmed al termine della trattativa all’Aran rivolgono un appello alle Regioni affinché le loro valutazioni tengano conto della necessità di garantire un buon contratto alle migliaia di colleghe e colleghi che con il loro lavoro, svolto in condizioni ormai estreme, continuano ad assicurare l’esigibilità del diritto alla salute.
«Non dimentichiamo che sono proprio le Regioni – proseguono – che devono garantire i servizi e per questo ci auguriamo che la loro verifica abbia un esito positivo soprattutto per gli aspetti da noi più volte ribaditi e imprescindibili relativi all’orario di lavoro, ai fondi contrattuali, al servizio fuori sede, alla rappresentatività e al patrocinio legale».
«Se invece non ci saranno le condizioni per raggiungere un accordo soddisfacente tra tutte le parti in causa – concludono Di Silverio e Quici – saremo costretti a intraprendere azioni sindacali per tutelare i nostri diritti e quelli dei nostri pazienti».
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