CONTRATTO MEDICI OSPEDALIERI IL TEMPO STA SCADENDO
Le richieste dei sindacati al vaglio delle Regioni.
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L’Aran, l’agenzia pubblica per la contrattazione, richiama i sindacati a firmare il contratto dei medici ospedalieri, alla vigilia della prosecuzione della trattativa per la dirigenza Area sanità 2019-2021, fissata il 20 settembre. «Se c’è un miglioramento delle condizioni, il contratto vale la pena firmarlo. Se invece non firmiamo, tutti gli svantaggi attuali denunciati dai sindacati restano», dice il presidente Antonio Naddeo intervistato dal Sole-24Ore Sanità. E in questo modo risponde ai sindacati dei medici dipendenti, rimasti delusi dopo l’incontro del 5 settembre scorso, nel quale era stato rimesso alla disponibilità delle regioni ogni sforzo per pagare gli straordinari del futuro e governare la situazione delle guardie. Naddeo conviene che oggi il contratto è applicato a macchia di leopardo dalle aziende sanitarie, «ma in questo contratto nazionale stiamo ristabilendo dei diritti dei medici, condivisi anche dalle Regioni. C’è una condivisione delle problematiche anche da parte del presidente del Comitato di settore, Marco Alparone (assessore lombardo al bilancio, ndr)».
La parte pubblica si sta trovando di fronte i sindacati medici uniti nelle rivendicazioni: Cimo Fesmed ed Anaao Assomed in questi giorni hanno pubblicato comunicati identici in merito al passaggio delle loro richieste al vaglio delle regioni. L’alleanza può farsi risalire ai tavoli dello scorso agosto quando Aran annunciò di voler eliminare non solo gli articoli sul servizio fuori sede e sulla trasferta, ma anche quelli che imponevano al medico di avere un avvocato dl gradimento dell’azienda nei contenziosi di malpractice. In quella sede, Aran si era detta disponibile a valutare nelle trattative regionali la disposizione del contratto sul numero di posti letto per ciascuna guardia. Anaao Assomed e Cimo Fesmed avevano parlato di un “successo”, anche se erano irrisolti alcuni nodi come l’orario di lavoro ed il numero massimo di guardie e pronte disponibilità mensili. Nella nuova tornata di trattative partita il 5 settembre, però, c’è stata la doccia fredda. Al termine, il segretario Anaao Assomed Pierino Di Silverio ha riconosciuto l’apertura dell’Aran, ma spetta alle Regioni dare risposte su orari di lavoro eccedenti, straordinari e guardie.
In attesa delle risposte degli assessori, i sindacati hanno chiesto anche un “segnale forte” al ministro dell’Economia. Serve un investimento sul Servizio sanitario: la volontà di non mettere nuove risorse sul personale – cui il ministro della Salute Schillaci chiede di destinare 4 miliardi sul Fondo delle regioni- potrebbe portare allo sciopero. Al Sole, adesso, Naddeo ha ventilato un’apertura sulle assunzioni. Ha spiegato che molti problemi non risolvibili da quanto scritto sul contratto lo saranno se si potrà contare su più persone. Naddeo ha anche detto che Aran sta proponendo ai sindacati di recuperare le ore aggiuntive nei sei mesi successivi dello stesso anno in cui sono maturate, in alternativa alla monetizzazione. «Una previsione che fino a oggi non c’era».
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