CRISI GOVERNO DRAGHI
II senatori pentastellati non partecipano alla votazione del dl Aiuti e escono dall'Aula. L'annuncio di Conte ieri sera dopo un Consiglio nazionale fiume. Ora la palla passa a Draghi che deve decidere se salire al Colle o tornare in Parlamento per una verifica di maggioranza,. Intanto spunta il nome di Amato come traghettatore fino alle elezioni
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Il tentativo di allontanare la crisi di governo del ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà è durato poco: la proposta di evitare la fiducia sul provvedimento non ha convinto Palazzo Chigi. Il premier Mario Draghi ha indicato come unica via percorribile la richiesta di fiducia al Senato sul dl Aiuti, posta poi dal governo. Il M5S alla fine farà come annunciato ieri sera il leader Giuseppe Conte durante l’assemblea congiunta dei parlamentari pentastellati al termine di una giornata lunga e convulsa: i senatori non parteciperanno alla votazione. Sono pronti a uscire dall’Aula. Il governo è a un passo dalla crisi. La palla passa al premier che deve decidere se salire al Colle o tornare in Parlamento per verificare la maggioranza. Il Pd chiede “di fare una verifica per capire se questa maggioranza c’è ancora o no”. La stessa richiesta era arrivata nei giorni scorsi anche da Silvio Berlusconi. E ora anche la Lega, dopo aver invocato le urne a caldo, starebbe valutando questa eventualità. Luigi Di Maio è un fiume in piena. “I dirigenti M5S stavano pianificando da mesi l’apertura di una crisi per mettere fine al governo Draghi”, l’attacco del ministro degli Esteri all’ex partito.
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