È SCONTRO SULLA RIFORMA FISCALE
La discussione sulla legge delega in materia di riforma fiscale si inasprisce, e il MEF per voce della Sottosegretaria Maria Cecilia Guerra dichiara che in caso di mancata approvazione dell’articolo 6 della legge delega è a rischio la tenuta del Governo.
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Ripartita ieri 2 marzo 2022 in Commissione Finanze della Camera, la discussione sulla legge delega in materia di riforma fiscale si fa quindi sempre più in salita.
La riforma del catasto, parte del piano di revisione del sistema fiscale, rischia di creare una spaccatura all’interno dell’Esecutivo.
Al centro della contesa c’è il piano di revisione del sistema di rilevazione catastale, che avrà come obiettivo quello di modernizzare gli strumenti di individuazione e controllo di terreni e fabbricati.
Una prima fase di revisione che dal 1° gennaio 2026 sarà seguita dalla costruzione di un nuovo sistema catastale, che adegui le rendite ai valori di mercato e patrimoniali, con un aggiornamento periodico. Nuove rendite che, in ogni caso, non saranno utilizzate per il calcolo di imposte e tasse.
Dopo l’aut aut del 2 marzo, si attende la nuova proposta di riscrittura dell’articolo 6 in materia di catasto, che dovrà essere vagliata dal Governo e se condivisa dovrà essere presentata in Commissione come emendamento.
Ed è dall’articolo 6 che la Sottosegretaria Guerra chiede che prenda oggi l’avvio l’esame degli emendamenti presentati in Commissione Finanze della Camera, una “condizione dirimente”, nel senso che:
“per il Governo, al di fuori del percorso tracciato, l’esame del disegno di legge non potrà proseguire e probabilmente la stessa esperienza di Governo potrà concludersi.”
È quindi chiaro che uno dei punti centrali della riforma fiscale, dopo le novità introdotte in materia di Irpef e Irap dal 2022, diventa la revisione del catasto, aspetto sul quale il Governo non è intenzionato ad arretrare.
Al centro della contesa ci sono le novità previste dall’articolo 6 della legge delega approvata dal Governo il 5 ottobre 2021.
Si tratta del piano finalizzato a rivedere il sistema di rilevazione catastale degli immobili, al fine di consentire ad Agenzia delle Entrate e comuni di avere a disposizione nuovi strumenti per il classamento degli immobili e favorire la condivisione di dati e documenti.
Il primo passo della riforma del catasto previsto dalla delega fiscale guarda quindi agli immobili non censiti o accatastati in maniera difforme rispetto alla reale consistenza, destinazione d’uso e categoria.
Un lavoro che farà da apripista alle ulteriori novità che si prevedono dal 1° gennaio 2026, quando sarà necessario rendere disponibile un’integrazione delle informazioni presenti nel catasto fabbricati, su tutto il territorio nazionale.
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