EQUO COMPENSO LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL
Con il via libera della Commissione Giustizia senza modifiche della commissione Giustizia del Senato la norma sull'equo compenso passa al vaglio dell’Aula
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Più tutele, maggiore qualità del lavoro e migliori possibilità di contrattazione tra i professionisti e i grandi gruppi che fino a oggi dettavano le regole del mercato. Quando il centrodestra marcia unito riesce ad ottenere ottimi risultati. Lo dichiara il presidente della Commissione Giustizia del Senato, il leghista Andrea Ostellari.
Nella giornata di ieri infatti, il disegno di legge 2419 per il pagamento equo e dignitoso delle prestazioni dei professionisti è stato approvato dalla Commissione Giustizia del Senato senza correzioni, permettendo così al ddl di guadagnare tempo.
“Desideriamo ringraziare tutte le forze politiche che hanno accolto l’appello delle professioni ordinistiche”, dichiarano presidente e vicepresidente di ProfessionItaliane Armando Zambrano e Marina Calderone, “a favorire una rapida chiusura della discussione in Commissione, evitando così che il provvedimento finisse su un binario morto e vanificando, quindi, un iter parlamentare lungo e complesso, preceduto da una lunga battaglia politica da parte degli ordini”. Nei giorni scorsi l’appello dell’Associazione costituita da Cup e Rpt in rappresentanza di oltre due milioni di professionisti era stato condiviso anche da Confprofessioni (la confederazione dei sindacati ordinistici) e dall’Adepp (l’Associazione degli enti di previdenza privatizzati e privati). “Per noi è un momento di soddisfazione”, aggiungono Zambrano e Calderone, “perché questo risultato è la dimostrazione che quando le professioni sono unite e propositive possono portare a compimento il percorso di riconoscimento dei diritti dei propri iscritti ma anche delle tutele necessarie per i cittadini. Confidiamo, adesso, che il ddl sia calendarizzato al più presto in Aula in modo da chiudere il cerchio prima della fine della Legislatura”. ProfessionItaliane, ConfProfessioni e Adepp proseguiranno il confronto sull’equo compenso, attraverso un tavolo tecnico, al fine di arrivare a proposte condivise di miglioramento del testo attuale, si chiude la nota.
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