Anno: XXV - Numero 219    
Giovedì 28 Novembre 2024 ore 13:00
Resta aggiornato:

Home » GLI AVVOCATI PREMONO PER L’EQUO COMPENSO

GLI AVVOCATI PREMONO PER L’EQUO COMPENSO

“Senza c’è il rischio di proletarizzazione della professione forense”

GLI AVVOCATI PREMONO PER L’EQUO COMPENSO

«L’avvocatura in tutte le sue componenti, riunita in occasione dell’incontro del comitato organizzatore del Congresso nazionale forense, chiede a gran voce a tutte le forze politiche di portare a termine l’iter legislativo del disegno di legge sull’equo compenso, approvando definitivamente una legge di civiltà per gli avvocati. Dobbiamo contrastare con forza il rischio di proletarizzazione della professione e il provvedimento licenziato dalla Camera dei deputati, seppur in alcuni aspetti emendabile, merita di essere approvato anche dal Senato.

Infatti, non deve essere sottostimata la portata effettiva del ddl n. 2419 sull’equo compenso che, al fine ristabilire un necessario equilibrio nei rapporti tra operatori economici e liberi professionisti, impone ai contraenti forti e alla Pubblica Amministrazione il riconoscimento di compensi professionali rapportati ai parametri ministeriali.

Ciò costituisce una significativa conquista nella tutela di un compenso equo, parametrato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, sganciato da una logica di mercato che negli ultimi anni, ha registrato una svilente gara al ribasso, con conseguenze non solo economiche per i professionisti, ma anche qualitative per il cittadino.

Per tali motivi, non è più possibile attendere oltre ma è fondamentale raggiungere l’obiettivo, approvando entro breve una norma che dia completa e concreta attuazione all’articolo 36 della Costituzione in base al quale senza un’equa e giusta retribuzione non c’è dignità per chi lavora».

Così in una nota congiunta il Consiglio nazionale forense (Cnf), l’Organismo congressuale forense (Ocf), Cassa forense, l’Associazione italiana giovani avvocati (Aiga), l’Unione nazionale camere minorili (Uncm), l’Unione nazionale avvocati amministrativisti (Unaa), l’Associazione italiana avvocati per la famiglia e i minori (Aiaf), l’Osservatorio nazionale diritto di famiglia (Ondif), l’Unione nazionale avvocati per la mediazione (Unam), la Camera nazionale avvocati per la persona, le relazioni familiari e i minorenni (Cammino) e l’Associazione nazionale avvocati italiani (Anai).L’Organismo congressuale forense (Ocf) “si oppone all’attacco da più fronti di chi cerca di arrestare l’approvazione del disegno di legge sull’equo compenso”.

L’Ocf, in particolare, ha posto all’ordine del giorno dell’assemblea del 27 e 28 maggio “l’assunzione di ogni necessaria reazione e iniziativa per salvare l’iter legislativo dell’equo compenso”.

Ocf ricorda tra le ultime voci critiche sul testo, quelle del presidente delle Casse previdenziali private professionali (Adepp)di Alberto Oliveti e del senatore del Pd Tommaso Nannicini che presiede la Commissione parlamentare di controllo sugli Enti di previdenza, “per i quali l’inserimento della responsabilità disciplinare per i professionisti che adottano pratiche di dumping e di offerte sotto costo favorirebbe la concorrenza sleale degli altri fornitori di servizi da parte di società o da soggetti non iscritti agli Ordini, con conseguente abbandono da parte di ampie quote di professionisti dei rispettivi Ordini e Casse previdenziali”.

Il coordinatore di Ocf Sergio Paparo “stigmatizza questo ulteriore (e poco realistico) bastone tra le ruote supportato da settori interessati al mantenimento della situazione esistente”.

E nota che “più ci si avvicina al termine dei lavori di approvazione della legge sull’equo compenso (all’esame della Commissione Giustizia del Senato, dopo un primo via libera della Camera nell’ottobre 2021, ndr), più forti sorgono le remore di interessi contrari alle libere professioni”. Di qui lo stupore per il fatto che, “a parte Cassa forense, che sostiene la campagna di Ocf e del Consiglio nazionale forense (Cnf) per l’approvazione dell’equo compenso, altri Enti previdenziali privati non colgano l’esigenza di tutelare i loro iscritti, più che il numero delle iscrizioni”.

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

IL PROSSIMO ANNO FOCUS SULLE PROFESSIONI

IL PROSSIMO ANNO FOCUS SULLE PROFESSIONI

26 Novembre 2024

Lo ha annunciato Massimo Bitonci, Sottosegretario del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, durante la discussione generale sul DDL Concorrenza.

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.