GLI INGEGNERI IN RIVOLTA
Superbonus, obbligati a fare video per dimostrare lavori. Gli ingegneri si ribellano
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Superbonus, obbligati a fare video per dimostrare lavori. Gli ingegneri si ribellano
“Nell’apprendere questa discutibile iniziativa” ha attaccato il Cni con una circolare a firma del presidente Armando Zambrano, a tutti gli ordini, rilanciando la circolare della Rete Professioni Tecniche che ha già espresso la più assoluta indignazione, ha chiesto “l’immediata revoca dell’obbligo richiesto in quanto inadeguato, illegittimo ed ingiustamente penalizzante per la dignità lavorativa dei professionisti interessati. Questa complicazione procedurale, infatti, non trova alcun tipo di appiglio normativo. Se poi lo scopo fosse quello di scoraggiare eventuali truffe, l’effetto – ha detto Zambrano – sarebbe del tutto nullo. Né l’iniziativa potrebbe avere un impatto in merito alla responsabilità della banca, dato che il dolo o la colpa grave della stessa non potrebbero seriamente sussistere in presenza di crediti correttamente asseverati. Inoltre, questo ulteriore appesantimento burocratico non solo viola palesemente l’art. 1341 del Codice Civile (vessatorietà
), ma non ha nemmeno alcun rilievo rispetto alle vigenti disposizioni in materia di antiriciclaggio o di responsabilità dell’impresa. Infine, l’iniziativa da un lato si configura come un’evidente violazione della privacy, dall’altro rappresenta un pericoloso precedente. La diffida è stata inviata per conoscenza – e per avviare azioni comuni- alle associazioni aderenti alla filiera delle costruzioni, alla commissione di monitoraggio del superbonus ed alle professioni del C
up ed ai Consigli Nazionali aderenti a ProfessionItaliane nonché dei dottori commercialisti e degli avvocati.
Gli Ordini degli Ingegneri della Campania insorgono dopo la richiesta avanzata dalla società Deloitte di presentare un breve video realizzato dal tecnico asseveratore, per conto del proprio cliente, da allegare alla pratica per il riconoscimento del Superbonus, con l’obiettivo di illustrare rapidamente l’intervento effettuato e prevenire eventuali frodi. Ordini delle province campane in una nota diffusa in queste ore contestano le richieste di alcuni player che richiedono la presentazione dei video come attestazione dei lavori svolti. Nella nota diffusa, infatti, dai cinque ordini professionali degli Ingegneri della Campania, a firma dei rispettivi presidenti – Giovanni Acerra (Avellino), Ivan Verlingieri (Benevento), Carlo Raucci (Caserta), Edoardo Cosenza (Napoli) e Raffaele Taratera (Salerno) – si stigmatizza la richiesta, da parte dei maggiori cosiddetti ‘player’, di preparare dei video a testimonianza della veridicità delle attività lavorative eseguite nell’ambito del superbonus. Questo il testo del documento. “Dopo ormai due anni di continui mutamenti della legge sul superbonus che sembrava essere il nuovo piano Marshall per la comunità tecnica, si sta assistendo a qualcosa che nemmeno la più fervida immaginazione poteva pensare. Dopo le asseverazioni, le assicurazioni, il Durc di congruità, le autodichiarazioni e gli atti di notorietà, alcuni dei maggiori player che comprano i crediti derivanti dalle attività superbonus stanno chiedendo ai tecnici asseveratori di preparare dei video a testimonianza della veridicità delle lavorazioni eseguite e da loro progettate e dirette.
Tale richiesta nasconde in sé un’ignoranza normativa ed un totale disprezzo della categoria che denigra il titolo della professione ai limiti della legalità. Si ricorda che l’iscrizione all’albo professionale è un obbligo di legge per l’esercizio della professione, previsto anche nella nostra Costituzione all’art.33, di cui gli Ordini professionali rappresentano l’ente di prossimità garante del corretto operato degli iscritti a tutela della società. La dimostrazione con un video del proprio operato svilisce la figura stessa del professionista che è alla stregua di un mero esecutore privo di alcuna autorità come invece la sua etica, deontologia e professionalità gli impone. Pur comprendendo quindi le preoccupazioni degli enti coinvolti nel processo di rendicontazione, riteniamo che la procedura adottata sia inappropriata e lesiva per la figura del professionista e pertanto esprimiamo totale contrarietà a questo ulteriore onere che non garantisce alcuna sicurezza aggiuntiva alle procedure già ampiamente garantiste, ma mina solo la credibilità di un’intera classe di professionisti. Condividiamo la posizione della Rete delle Professioni Tecniche. Con l’aiuto di tutti i nostri iscritti – conclude la nota – sempre attenti alle novità che si susseguono in campo normativo, continueremo a monitorare la situazione a salvaguardia della tutela dell’esercizio della professione dei nostri prestigiosi Ordini professionali”. Anche la presidente dell’Ordine degli Ingegneri Milano si unisce alle reazioni di RPT e di altri Ordini territoriali nei confronti della richiesta di Deloitte.
Nei giorni scorsi ha fatto discutere la richiesta di Deloitte di un video per le asseverazioni con protagonista il professionista per fornire un’ulteriore prova dei lavori realizzati. Ferma la replica di Rete Professioni Tecniche che ha condannato la richiesta – considerata vessatoria, oltre ché un ulteriore e inutile onere documentale a carico dell’asseveratore – diffidato la società.
A sostegno della posizione di RPT l’Ordine degli Ingegneri di Milano che tramite le parole della sua presidente Carlotta Penati fa sapere che: “L’Ordine degli ingegneri di Milano si associa alla decisa reazione della Rete delle Professioni Tecniche e agli altri Ordini territoriali riguardo alla per nulla giustificata – a termini di legge e circolari esplicative – richiesta di Deloitte, avanzata al professionista asseveratore al fine di realizzare video, attestanti la veridicità dei lavori eseguiti in bonus, necessari al rilascio della cessione dei crediti edilizi. È una ulteriore complicazione procedurale che grava sulle spalle dei professionisti aggiungendosi alle già numerose e mutevoli richieste al fine dell’ottenimento dei bonus. Chiediamo con forza a Deloitte di ritirare questa richiesta ed alle autorità competenti di intervenire maggiormente verso la semplificazione burocratica. Non è con operazioni del genere che si risolvono eventuali truffe, anzi ciò rischia di portare solo ad un ulteriore blocco di tutto il Sistema Paese”.
Gli Ingegneri della provincia di Firenze si sono sentiti offesi dalla richiesta della società Deloitte di produrre dei video di 5 minuti che attestino la veridicità delle dichiarazioni redatte dai professionisti per provare di aver eseguito almeno il 30% dei lavori del Superbonus ai fini della cessione del credito.
Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze Giancarlo Fianchisti ha detto “È un’iniziativa incredibile e non affatto a tutela di tutti come sostiene la società, va assolutamente respinta. La Deloitte pretende che vengano girati dei video che attestino la bontà dei lavori eseguiti, una specie di video-asseverazione, un metodo quantomeno da respingere. Il video, della durata di 5 minuti, deve inquadrare il volto del tecnico e l’immobile oggetto di intervento, la ripresa deve essere fatta in modo tale che il volto del professionista sia riconoscibile ma sarà anche necessario inquadrare il cartellone del cantiere, il numero civico, il contesto urbanistico. Il professionista dovrà poi citare espressamente gli importi e gli interventi asseverati. Francamente, sembra un lavoro più simile alla messa in onda di un programma televisivo come un documentario. Si tratta di un appesantimento di adempimenti non obbligatorio e non richiesto dalla normativa, non esiste alcuna legge che preveda una cosa del genere. Questo passaggio burocratico viola inoltre l’art. 1341 del Codice dei Contratti (vessatorietà) e non ha nemmeno alcun rilievo rispetto alle vigenti disposizioni in materia di antiriciclaggio o di responsabilità dell’impresa. Senza dimenticare che così facendo la privacy risulta palesemente violata” ha concluso il presidente dell’Ordine.
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