I PROFESSIONISTI SONO ALLA CANNA DEL GAS MA NESSUNO CI PENSA
Nel decreto Ristori ignorati li appelli di Consulenti e Commercialisti
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Il Governo ha messo in campo varie misure di sostegno per le imprese per la seconda ondata di coronavirus. Però, i Consigli nazionali dei Consulenti del Lavoro e dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili lanciano l’allarme per un’altra categoria. In effetti, i professionisti sono alla canna del gas ma nessuno li pensa. Marina Calderone e Massimo Miani ai vertici dell’Ordine hanno scritto una lettera per spingere il Governo a mettere in campo misure “di ristoro” simili a quelle varate per le aziende.
I professionisti hanno serie difficoltà ad andare avanti. In questi ultimi mesi, infatti, il 79% dei liberi professionisti ha visto ridursi il proprio fatturato. Addirittura per alcuni la riduzione è stata del 50% rispetto allo scorso anno. Inoltre, nonostante senza soldi in tasca, i professionisti hanno dovuto fare importanti investimenti in soluzioni informatiche per continuare a lavorare.
Da Nord a Sud l’aumento dei contagi inizia a far paura. Il coronavirus non risparmia gli stessi professionisti. Molti studi sono stati chiusi al pubblico perché si sono verificati casi di malattia. Nonostante ciò, i liberi professionisti tra mille peripezie continuano a svolgere un ruolo fondamentale per far rispettare le numerose scadenze dei vari adempimenti.
Questa platea di lavoratori non ha le stesse tutele del lavoro dipendente in caso di malattia. Un vuoto normativo che va colmato. La pandemia ha messo in evidenza la profonda differenza nei livelli di tutela della salute assicurati ai vari comparti del lavoro. I lavoratori autonomi, in questo caso, hanno veramente pochissime tutele, se non nessuna, a proprio sostegno. Poiché il Governo ha intenzione di emanare nuove misure di aiuto, l’Ordine chiede un confronto urgente. La proposta va nella direzione di inserire nei Decreti di prossima emanazione di “regole emergenziali”. Nei fatti, attuare semplificazioni in materia fiscale e di ammortizzatori sociali. Solo in questo modo si possono scongiurare crisi e fallimenti aziendali. Con ricadute anche sugli stessi lavoratori autonomi. Infatti, i professionisti sono alla canna del gas ma nessuno li pensa.
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