I SINDACATI DEI COMMERCIALISTI ALL'ATTACCO DI PALAZZO SPADA
Critiche sulla questione del visto di conformità ai tributaristi: “svilito il ruolo di tutela della fede pubblica delle professioni ordinistiche”
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Ribolle il mondo dei commercialisti dopo la presunta incostituzionalità del divieto della concessione del visto di conformità a un tributarista. I sindacati Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Unagraco, Sic, Ungdcec e Unico ritengono “non condivisibile” l’orientamento del Consiglio di Stato sul ricorso di un’associazione di tributaristi che aveva contestato il rifiuto, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di concedere l’abilitazione al rilascio del visto di conformità a un loro collega.
Lo si legge in una nota.
Per i giudici di Palazzo Spada, che hanno sospeso il giudizio e ordinato la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale, vi sarebbe, infatti, “una violazione dei principi costituzionali di non discriminazione, ragionevolezza e libertà di iniziativa economica, e costituirebbe una restrizione non giustificabile” per i tributaristi, alla luce della legge del 2013 che ne disciplina l’attività.
Le associazioni scrivono che non è “giustificabile una previsione normativa che regolamenta un adempimento così delicato quale l’apposizione del visto di conformità riservato ai soli soggetti professionali, tra i quali i commercialisti e gli esperti contabili, i cui requisiti costituiscono garanzia per la collettività, assicurata dal superamento dell’esame di abilitazione, indispensabile per accedere alla professione, secondo quanto previsto dall’articolo 33 della Costituzione”, va avanti la nota.
“È discutibile che, in un contesto che impone crescenti e spesso ingiustificati obblighi di specializzazione al commercialista, ci siano pronunce che sviliscono la funzione di garanzia della fede pubblica, che è propria delle professioni ordinistiche”, chiudono i sindacati dei commercialisti.
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