IL CNF BOCCIA LA RIFORMA DELL’ACCESSO ALLA PROFESSIONE FORENSE
Così il Consiglio nazionale forense in audizione in commissione Giustizia alla Camera dei deputati sull’esame delle proposte di legge in materia di accesso alla professione forense
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“La proposta di riforma sull’accesso alla professione forense, così come emerge dalle due proposte di legge in discussione alla Camera, si presenta del tutto inadeguata ad offrire al cittadino un avvocato all’altezza dei compiti cui dovrà attendere. I due progetti di legge in materia di accesso alla professione forense – sostiene il Cnf in audizione – intervengono su un quadro normativo la cui funzionalità ed efficacia, per loro stessa natura valutabili sul medio e lungo periodo, ancora si trovano in una fase di avvio”.
Per il Cnf “è fondamentale ribadire che la disciplina dell’accesso alla professione non può ridursi soltanto alla disciplina delle modalità di svolgimento dell’esame, ma deve riguardare anche il più ampio contesto del percorso universitario e della formazione del praticante. L’esame è, e deve rimanere, il momento conclusivo di un percorso formativo che, lungi dal ridursi a mera pratica, ha come obiettivo quello di formare il futuro avvocato anche dal punto di vista dello sviluppo di conoscenze, oltre che di competenze e, soprattutto, anche dal punto di vista di una profonda sensibilità verso l’irrinunciabile rilievo costituzionale e sociale della professione forense”.
“Una riforma necessaria e completa – è la conclusione del Consiglio nazionale forense – deve quindi saper disegnare, sin dal percorso universitario, un iter che sia di vero e reale indirizzo e di preparazione al successivo tirocinio da svolgere. Soltanto in tale prospettiva può essere inquadrata una diversa disciplina della formazione e dell’abilitazione dell’avvocato, sia per quel che riguarda la durata del relativo percorso, sia per quel che riguarda la definitiva consacrazione abilitativa all’esercizio della professione. Sono queste alcune delle istanze che il Consiglio nazionale porterà all’attenzione del tavolo ministeriale”.
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