ISA 2019 SCADENZA DEL 18 NOVEMBRE RINVIATA AL 16 MARZO 2020
È un’ulteriore proroga (la prima riguardava il differimento del versamento delle imposte al 30 settembre) che funge da palliativo alle numerose difficoltà riscontrate dai contribuenti ai quali si applicano i nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale e i forfettari
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Questi ISA sono risultati completamente inadeguati! La conferma di ciò è data dallo stesso Mef che in un comunicato stampa pubblicato nella serata di ieri 14 ottobre 2019 anticipa quanto previsto nel decreto – legge fiscale in procinto di essere varato dal Consiglio dei ministri, che prevede la proroga al 16 marzo 2020 del termine per il pagamento della rata in scadenza il 16 novembre (rinviata a lunedì 18). Le novità saranno inserite nel Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 in procinto di essere approvato dal Governo. È un’ulteriore proroga (la prima riguardava il differimento del versamento delle imposte al 30 settembre) che funge da palliativo alle numerose difficoltà riscontrate dai contribuenti ai quali si applicano i nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale e i forfettari. La proroga può – a prima vista – sembrare come una misura volta a stimolare la tax compliance. Seppur positiva e vista con favore da tutti atteso che gli ISA hanno rappresentato e rappresentano un incubo per imprese e professionisti, essa rappresenta la prova provata di quanto da Noi sostenuto a gran voce (vedi precedenti comunicati stampa Unagraco) in merito alla inadeguatezza degli ISA e alla inopportunità della relativa applicazione all’anno di imposta 2018. Avevamo quindi ragione nel segnalare tale circostanza e suggerire la soluzione – non adottata dagli organi parlamentari e dal fisco – della totale disapplicazione degli ISA per l’anno di imposta 2018 evitando proroghe ed incertezze nei versamenti! Ma v’è di più. Un paradosso…. La platea interessata dalla proroga riguarderebbe solo le persone fisiche e le società di persone e società di capitali che esercitano attività per le quali sono stati elaborati i nuovi Isa, a prescindere dall’esistenza di cause di esclusione o di inapplicabilità, e che dichiarano ricavi o compensi non superiori al limite stabilito dalla legge (5.164.569 euro). La proroga non dovrebbe invece riguardare i contribuenti “collegati”, come, ad esempio, i soci di società di persone e quelli delle società a responsabilità limitata in trasparenza o i collaboratori di imprese familiari, non titolari di partita Iva, per i quali la scadenza delle rate è prevista per ogni fine mese. Il differimento riguarda quindi i soggetti Isa e i forfettari, titolari di partita Iva, che hanno scelto di pagare a rate il saldo del 2018 e la prima frazione di acconto per il 2019 entro il 30 settembre 2019 o che pagheranno in modo rateale entro il 30 ottobre 2019, con lo 0,40% in più. Nessun differimento, invece, per chi ha pagato in unica soluzione entro il 30 settembre 2019 o che pagherà in unica soluzione entro il 30 ottobre 2019, con lo 0,40% in più. Proroga esclusa, per tutti i contribuenti, anche per l’acconto della seconda rata per il 2019, in scadenza il 2 dicembre 2019 (il 30 novembre cade di sabato ed il primo dicembre è domenica). Ebbene, balza immediatamente agli occhi di chiunque la discriminazione tra chi ha versato nel termine della prima proroga e chi invece ha atteso… Appare ancor più paradossale che I contribuenti Isa e i forfettari, che beneficeranno della proroga al 16 marzo 2020 del pagamento della rata del 16 novembre 2019, si troveranno a pagare una rata relativa al saldo del 2018 e alla prima frazione di acconto per il 2019, dopo avere pagato il secondo acconto per il 2019 entro il 2 dicembre 2019!!! Insomma, una confusione continua che poteva essere evitata semplicemente ascoltandoci….
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