ISTITUITO A FIRENZE IL TAVOLO DELL'EQUO COMPENSO
L'obiettivo, spiega Confprofessioni Toscana, è estendere l'ambito applicativo della Legge regionale 35/2020.
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La Commissione soggetti professionali, organo consultivo di Giunta e Consiglio regionale della Toscana al quale partecipano tutte le categorie professionali, ha istituito il Tavolo equo compenso, su proposta dalla Fondazione toscana per una cultura del notariato. Secondo quanto rende noto Confprofessioni Toscana, il tavolo è finalizzato ad estendere a tutti i professionisti, che in regione sono oltre centomila, l’ambito applicativo della legge regionale 35/2020.
Fra gli obiettivi del tavolo c’è la sensibilizzazione delle categorie professionali e dei cittadini, anche tramite eventi multidisciplinari; il contrasto alla concorrenza illecita, con ribassi eccessivi, diffusa presso le categorie professionali; la definizione di una strategia di comunicazione.
“Il tavolo ha già tenuto due riunioni nelle quali ha approfondito le tematiche generali – afferma Confprofessioni Toscana – e si appresta ad organizzare, con la collaborazione della Regione Toscana e dell’Irpet, un convegno pluriprofessionale aperto anche ai cittadini, da tenersi presumibilmente nel mese di maggio”.
La legge della Toscana
La legge sull’equo compenso Toscana reca disposizioni finalizzate alla tutela delle prestazioni professionali attraverso la regolamentazione delle procedure di acquisizione di servizi professionali di competenza:
- della Regione Toscana;
- degli enti dipendenti della Regione;
- delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale;
- degli enti locali.
Reca inoltre le disposizioni relative alle istanze presentate ai predetti enti da parte di privati cittadini o di imprese.
In particolare viene stabilito che i compensi devono essere determinati in proporzione alla quantità, alla qualità, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione richiesta (non possono essere previsti corrispettivi costituiti da forme di sponsorizzazione o di mero rimborso delle spese sostenute).
Viene inoltre vietato, con la legge sull’equo compenso in Toscana, che nelle procedure di individuazione del contraente venga assegnato un punteggio aggiuntivo per servizi offerti a titolo gratuito.
Presentazione delle istanze alla PA regionale e locale
L’art. 3 della legge stabilisce che la presentazione dell’istanza autorizzativa o dell’istanza di intervento diretto prevista dalle norme e dai regolamenti regionali, provinciali e comunali, deve essere corredata da dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, con la quale, a pena di improcedibilità, l’istante attesta di aver regolarmente sottoscritto lettere di affidamento di incarico a tutti i professionisti coinvolti.
Nell’affidamento dell’incarico deve essere sia definito l’ammontare dei compensi, sia i termini per il pagamento.
Clicca qui per scaricare la legge regionale sull’equo compenso Toscana
LEGGI REGIONALI SULL’EQUO COMPENSO
Ricordiamo, a tal riguardo, che negli ultimi mesi molte Regioni hanno legiferato in materia, al fine di ottenere compensi professionali proporzionati al lavoro, quali:
- Abruzzo (Prestazioni professionali ed equo compenso in Abruzzo: fine lavori solo con il pagamento della parcella)
- Basilicata (Basilicata: il rilascio di un’istanza autorizzativa è subordinato al pagamento delle prestazioni professionali)
- Calabria (Rilascio autorizzazioni e parcelle professionali, cosa ne pensano professionisti)
- Campania (Titolo abilitativo previo pagamento della parcella: anche in Campania è legge)
- Lazio (Equo compenso: no alle prestazioni gratuite nel Lazio)
- Marche (Pubblicata la legge sull’equo compenso nella Regione Marche)
- Piemonte (Legge regionale n. 19/2018)
- Puglia (Equo compenso: è legge anche in Puglia)
- Sicilia (Spettanze professionali, anche la Sicilia adotta una norma a tutela dei professionisti e la legge regionale n.1/2019)
- Toscana (Equo compenso Toscana: pubblicata la legge regionale 35/2020)
- Umbria (Legge regionale n. 6/2021)
- Veneto (Legge regionale n. 37/2019)
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