L’ANM INCIUCIA IN PARLAMENTO CONTRO LA RIFORMA.
I vertici della magistratura associata incontrano il Pd, i 5Stelle, Italia Viva, Alleanza Verdi e Sinistra. Confermato per il 15 aprile l’incontro con Nordio.
In evidenza

Tenere alta l’attenzione sulla riforma costituzionale della separazione delle carriere: questo l’obiettivo che si è prefissata l’Anm da qualche mese e fino al referendum della prossima primavera. La battaglia è troppo importante e allora va bene anche mettere in campo iniziative come quella di incontrare i gruppi parlamentari che già però sono schierati nettamente tra favorevoli e contrari e che di certo non cambieranno idea dopo aver sentito parlare i dieci membri della giunta dell’Anm. Tuttavia è importante fare rumore, uscire dal parlamento, riferire ai giornalisti, occupare spazio mediatico, tenere viva la dialettica a distanza con il Governo. Tutto fa gioco per rafforzare la propria posizione dinanzi ai cittadini chiamati ad esprimersi tra meno di un anno. La richiesta di incontro era partita già qualche mese fa, poco dopo la nomina di Cesare Parodi al vertice del ‘sindacato’ delle toghe. I faccia a faccia sono iniziati mercoledì e proseguiranno la prossima settimana. Tra l’altro ieri e giovedì hanno visto Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Alleanza Verdi e Sinistra, e Gruppo misto. Prossimamente Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi moderati. Nessuna risposta al momento da parte della Lega. Sul perché di tutto questo, Parodi ha risposto così ai cronisti nel punto stampa: «Questi sono i gruppi che votano le riforme, questo i cittadini devono saperlo. Quindi incontrare e farci conoscere dalle persone che poi concretamente voteranno, ci sembrava un passaggio indispensabile. Sia con coloro che hanno dimostrato come nel caso di specie oggi (ieri, ndr) un’apertura verso i nostri temi ma anche con quelli che magari non sono particolarmente interessati ma che è giusto che sappiano esattamente il nostro pensiero, il nostro atteggiamento, la nostra volontà di proseguire comunque nel dibattito democratico che abbiamo avviato e porteremo avanti per quanto possibile nei prossimi mesi». Confermato per il 15 aprile l’incontro con il Guardasigilli: «Nella nostra logica il dialogo con il governo non può mai interrompersi» ha ribadito Parodi che ha così proseguito: «Ci sono sicuramente dei punti di non sintonia: per quanto riguarda l’oggetto della riforma, ne abbiamo parlato e non ci sono stati degli sviluppi – ammette Parodi – ma crediamo che lavorare sul contesto in cui i magistrati sono chiamati a operare sia un nostro preciso obbligo». Su cosa si aspetti dall’incontro a Via Arenula ha risposto: «Le aspettative sono sicuramente positive nel senso che sappiamo di parlare di una serie di temi legati all’attività giudiziaria su cui abbiamo colto un interesse del governo a far sì che alcuni aspetti vengano migliorati: come il problema dell’informatica, della carenza drammatica del personale amministrativo nei nostri uffici, della geografia giudiziaria. Tutti aspetti che magari fanno meno notizia di altri ma che vi assicuro hanno una loro rilevanza e che noi non possiamo trascurare assolutamente». Il presidente Parodi è tornato anche su quanto affermato dal sottosegretario Mantovano in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Cnf: «Il sottosegretario Mantovano è una persona di grande intelligenza e di grande cultura, quello che lui dice non è mai un caso e lo dice con forme e un’intensità che non possiamo ignorare. Ma non credo assolutamente che ci sia una volontà della giustizia italiana di sovrapporsi o limitare quello che è il potere dell’esecutivo, sarebbe una scelta folle». Secondo il vertice dell’Anm «quando la politica si lamenta che l’applicazione di una singola norma non corrisponde esattamente a quelle che sono le sue aspettative, i desiderata, forse dimentica che le singole norme sono calate in un sistema estremamente complesso, e che l’applicazione in concreto si scontra a volte con altre norme magari di rango superiore o differente. Il compito del magistrato non è di riscrivere le norme ma di adattarle a un sistema che è sicuramente molto più articolato di quanto si possa immaginare. Questo secondo me può essere il grande equivoco che si è formato sulla tesi di Mantovano. Vedremo se ci sarà modo di riaprire un dialogo su questo tema. Io spero di sì, sono un’inguaribile ottimista». Un ultimo passaggio è stato riservato da Parodi alla pdl sull’istituzione della giornata delle vittime degli errori giudiziari, impantanata alla Camera: «Io sono molto vicino alle persone che sono state vittime di errori giudiziari, ma sono meno vicino a coloro che usano queste situazioni per colpevolizzare l’intera magistratura. Questo non mi piace». «È una scelta politica – ha proseguito – : se destinata a favorire la colpevolizzazione della magistratura non posso essere d’accordo. Se è diretta a venire incontro alle sensibilità ferite di alcune persone è diverso. Sempre ammesso che il provvedimento sia approvato, e su questo ho qualche dubbio».
Altre Notizie della sezione

L’EQUILIBRIO NON COOPERATIVO.
14 Aprile 2025Dazi, controdazi, insider trading, sospensioni, trattative.

LE 18 ORE CHE HANNO FATTO CAMBIARE IDEA A TRUMP SUI DAZI
10 Aprile 2025La ricostruzione del Washington Post di come è nata la virata del presidente degli Stati Uniti.

LA VOCE DELLE PROFESSIONI.
09 Aprile 2025La relazione dell’Osservatorio sull’equo compenso al vaglio del Parlamento.