Oggi sciopero generale dell'avvocatura
Gli avvocati civilisti si associano ai penalisti fermi da lunedì.
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I dati, almeno secondo le stime dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, parlano di un’adesione massiccia, pari al 90%. L’astensione dalle udienze sta assumendo i contorni di una battaglia sindacale epocale. La rabbia dei legali è commisurata all’offesa ricevuta, cioè alla reintroduzione dell’odiata mediazione obbligatoria, sospesa dalla Consulta e riproposta, riveduta e corretta, dal Ministro Cancellieri. Ma non abbastanza corretta secondo gli avvocati. La protesta è massiccia: le prime stime già danno un’astensione pari a circa il 90 per cento delle udienze rinviate. “Viene introdotto una sorta di ergastolo processuale per il quale il processo sostanzialmente non finirà mai”. Ha detto l’avvocato Corrado Bellora, membro della camera penale del Piemonte e della Valle d’Aosta, durante la conferenza stampa contro lo stop della prescrizione dopo il primo grado di giudizio, in vigore dal primo gennaio 2020. L’Unione delle camere penali italiane e l’Organismo congressuale forense hanno infatti indetto l’astensione dalle udienze e dalle attività giudiziarie. “Questa è la riforma figlia del populismo più becero. Si dice: ‘Alla gente fa arrabbiare che i reati si prescrivano? Allora noi eliminiamo la prescrizione. Non accorciamo i tempi dei processi, integriamo il numero dei magistrati, facciamo una depenalizzazione mirata’. Eliminano l’unico male necessario, che però permetteva di evitare che i processi avessero una durata potenzialmente illimitata. Quindi i processi da lunghi diventano lunghissimi”, ha spiegato il legale. “La motivazione di questo provvedimento sarebbe la deflazione di appelli e impugnazioni pretestuose, in realtà l’effetto sarebbe contrario: se non esiste un termine per l’esercizio di questa azione il rischio è che gli appelli vengano dilazionati al di là di quanto già avvenga”, ha sottolineato l’avvocato Domenico Palmas, presidente dell’Ordine degli avvocati della Valle d’Aosta. Di “assoluta incostituzionalità” e di “norma contro la presunzione di innocenza” ha parlato l’avvocato Manuela Ghillino, delegato dell’Organismo congressuale forense. “È un danno – ha aggiunto – non solo per gli imputati ma anche per le parti civili che rischiano di non vedere mai i risarcimenti”.
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