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Dal Mase un bando (poi ritirato per l'intervento di fondazione Inarcassa) senza compensi ai professionisti
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La stagione dei bandi pubblici per l’assegnazione di incarichi professionali «a zero euro» non è tramontata, malgrado l’entrata in vigore, oltre tre mesi fa, della disciplina sull’equo compenso per le prestazioni dei lavoratori autonomi (legge 49/2023): stavolta, la selezione per una figura «altamente qualificata» in possesso di laurea in Ingegneria chimica e di un’«esperienza maturata nel campo di almeno 7 anni», senza prevederne, però, il pagamento, arriva dal ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase). Un’iniziativa di reclutamento partita il 6 luglio su cui, però, il dicastero guidato da Gilberto Pichetto ha fatto «dietrofront» tre settimane dopo, revocando il provvedimento. A darne notizia è la Fondazione Inarcassa (l’organismo attivo sui temi della professione che rappresenta gli architetti e gli ingegneri iscritti all’Ente previdenziale), che riferisce di aver inviato una diffida al ministero, in merito alla manifestazione di interesse per il conferimento di un incarico di consulenza a titolo gratuito per il progetto relativo alla «Realizzazione di analisi chimico-fisiche finalizzate alla sicurezza degli impianti di produzione/stoccaggio/trattamento idrocarburi» e per l’implementazione di nuova tecnologia sviluppata nell’ambito delle attività di ricerca con enti, università e corpi dello stato della direzione generale infrastrutture e sicurezza del dicastero. Il bando è stato annullato «per sopravvenute esigenze organizzative e mutate ragioni di interesse pubblico» quando, invece, soltanto pochi giorni prima si indicava nell’avviso l’esigenza di «avvalersi – per un supporto tecnico ad elevato contenuto specialistico – della consulenza a titolo gratuito di una professionalità altamente qualificata, che unisca alla conoscenza tecnica una positiva esperienza accademica/professionale» un profilo che non era «rinvenibile all’interno della struttura» ministeriale. La consulenza richiesta, di durata annuale, «a titolo gratuito, con esclusione di oneri a carico dell’amministrazione, ad eccezione del mero rimborso delle spese documentate di missione», avrebbe riguardato «la trattazione di tematiche complesse quali analisi, studi e promozione di nuove tecnologie in materia di idrocarburi, stoccaggio di gas naturale e di Co2 e di sicurezza anche ambientale delle attività di prospezione, ricerca, coltivazione e stoccaggio di idrocarburi», nonché la «gestione delle attività della sezione laboratori chimici e mineralogici, con compiti di organizzazione e conduzione di sperimentazioni nel settore delle risorse minerarie e petrografiche e delle risorse energetiche, organizzazione ed esecuzione di campagne di ispezione, prelievo di campioni e analisi chimico-fisiche». La Fondazione oggi plaude al ritiro dell’avviso, ma avverte che continuerà a battersi contro i bandi «a zero euro». E spera che, «in futuro, sia sempre garantita l’applicazione del principio dell’equo compenso da parte della p.a.».
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