RINVIATO IL CDM SUI FONDI EUROPEI
Due le cause del rinvio: uno tecnico la Commissione europea vuole spiegazioni in più sulle riforme e uno politico costituito dalla proroga del superbonus al 110%
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Sembrano questi i motivi del rinvio del Consiglio dei ministri, inizialmente previsto per oggi alle dieci del mattino. A Palazzo Chigi è in corso una riunione dello staff di Draghi e del Mef, in contatto con i tecnici della Commissione, proprio arrivare ad un punto di equilibrio sulle riforme di cui ha bisogno l’Italia per attuare il e che la Commissione europea ha esplicitamente richiesto come condizione per approvare il Recovery Fund che l’Italia vuole presentare entro il 30 aprile a Bruxelles. Molte delle riforme, da quella della pubblica amministrazione a quella della giustizia, da semplificazioni amministrative alla concorrenza, sono ancora in fase di definizione e le autorità europee vogliono capire di più su contenuti e tempi delle stesse, che il governo dovrebbe approvare con una serie di decreti a maggio, ma dopo la presentazione del Recovery Fund, dove al momento sono soltanto illustrate in modo generico. Lo stesso presidente del Consiglio potrebbe avere dei contatti diretti con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per appianare i problemi tecnici sul tavolo e arrivare ad una sintesi con i suoi uffici. Centinaia di funzionari della Ue saranno impegnati nelle prossime settimane nell’analisi e nella valutazione dei Piani dei singoli Paesi europei, per quello italiano sembra che la gestazione subisca il pluriennale scetticismo delle autorità comunitarie sulla capacità italiana di varare riforme effettivamente strutturali.
Il nodo politico sarebbe costituito dal superbonus al 110% che M5s, Pd e Forza Italia vogliono prorogare fino al 2023 e per cui serve la copertura. Ma anche fisco e liberalizzazioni sono, si apprende ancora, al centro del confronto. Ieri i ministri politici hanno fatto osservare che il Cdm di oggi era stato convocato senza che avessero avuto la possibilità di visionare la bozza del piano. Sul fronte della Lega vi sarebbero malumori riguardo alle riaperture dei centri commerciali e si sottolineerebbe che le regioni non siano state ascoltate abbastanza. Altro tema oggetto di dibattito sarebbe la governance della cabina di regia con un solo ministro politico.
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