SALARIO MINIMO, OGGI IL CONFRONTO
Il centrosinistra punta a un salario parametrato alla media dei contratti nazionali con la soglia minima a 9 euro. La premier Giorgia Meloni non presenterà una controproposta. La segretaria del Pd Elly Schlein insiste perché si parli anche dei ristori dopo l'alluvione in Romagna e del caso De Angelis. Ma Azione frena
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A Palazzo Chigi è in programma oggi alle 17 l’atteso incontro sul salario minimo con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i leader delle opposizioni che metteranno sul tavolo la loro proposta unitaria per una paga non inferiore ai 9 euro all’ora. Proposta che però Meloni ha già bocciato: “Rischia di peggiorare la situazione”. Tanto che il co-portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli, è tornato a chiedere: “Cosa ci ha convocato a fare?”. Il governo ha garantito che l’atteggiamento sarà di ascolto e confronto, perché c’è la convinzione che quello delle retribuzioni sia un tema preminente, ma la premier non rilancerà con una propria contro-strategia di azioni e norme: si prenderà del tempo per fare una sintesi che tenga conto sia di quanto emergerà al tavolo col centrosinistra, sia dei progetti non sempre coincidenti delle forze di maggioranza. “C’è il margine per presentare insieme alle opposizioni una proposta seria contro i salari bassi”, ha detto Meloni nei giorni scorsi. La segretaria del Pd Elly Schlein insiste perché si parli anche dei ristori dopo l’alluvione in Romagna e del caso De Angelis, ma Azione frena.
“Spero che quest’incontro non sia una presa in giro per 3,5 milioni di lavoratori poveri – dice Schlein intervistata da La Stampa – Abbiamo lavorato quattro mesi in Commissione, la maggioranza ha fatto un emendamento soppressivo ma non ha avuto il coraggio di votarlo e ha sospeso irritualmente una proposta già incardinata in Aula. Li abbiamo costretti a guardare in faccia i lavoratori poveri: andiamo a vedere se stavolta fanno sul serio”. “Stiamo ancora aspettando quale sia la loro proposta, ma sono spariti”, aggiunge a proposito del tavolo di confronto avviato dal governo sulle riforme. “Sul salario minimo peò – riprende la segretaria Pd – se ci convocano spero che sia perché hanno cambiato idea”. Alla presidente del Consiglio, Schlein manda a dire che in caso di rifiuto del salario minimo “prima ci spieghi perché non condivide la nostra proposta. Capisco che per loro è una cosa nuova sostenere la contrattazione collettiva, ma per noi no. Mi aspetto novità”.
L’incontro di oggi tra il governo e le opposizioni sul salario minimo “lo abbiamo chiesto noi. La politica non è restare ognuno dalla parte della sua barricata” e dunque è importante “andare all’incontro con uno spirito costruttivo”. A dirlo è il leader di Azione, Carlo Calenda, a Radio Anch’io, escludendo che il vertice a Palazzo Chigi possa trasformarsi in una passerella: “Io – ha detto – non lo considero questo rischio: quando i politici dimostrano di sapersi sedere e discutere danno un buon esempio. Dopodichè – ha aggiunto – il rischio che poi alla fine non si riesca ad uscire con una posizione unica è molto alto”.
top down view of hands of man holding euro bills, counting money
Al tavolo saranno presenti la segretaria del Pd Elly Schlein con la responsabile del lavoro Maria Cecilia Guerra e il portavoce, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte con la coordinatrice del comitato per le politiche del lavoro Nunzia Catalfo, il segretario di Azione Carlo Calenda e il capogruppo alla Camera Matteo Richetti. Per Europa Verde partecipano entrambi i portavoce nazionali, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi; per Sinistra Italiana ci sono il segretario Nicola Fratoianni e il capogruppo in Commissione Lavoro alla Camera Franco Mari; per Più Europa sono arrivati il segretario Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova. Leader e responsabili Lavoro dei partiti di opposizione parteciperanno domani all’incontro a Palazzo Chigi sul salario minimo. Per il governo ci saranno, con la premier, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone e i sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano.
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