Anno: XXVI - Numero 10    
Mercoledì 15 Gennaio 2025 ore 13:45
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SI APPROVI IL DDL MALATTIA

I Commercialisti scrivono alle Istituzioni: è una battaglia di civiltà

SI APPROVI IL DDL MALATTIA

L’Associazione nazionale commercialisti (Anc) fa sapere d’aver scritto  “una lettera aperta ai Ministri della Giustizia e del Lavoro, ai presidenti delle Commissioni Giustizia e Finanze della Camera e del Senato, nonché ai presidenti dei Gruppi di questo ramo del Parlamento, per sensibilizzare tutti i soggetti interessati verso l’indifferibile necessità di addivenire alla conclusione dell’iter legislativo del disegno di legge che regolamenta il differimento delle scadenze in caso di malattia e infortunio del professionista”. Il sindacato professionale che, recita una nota, “da più di dieci anni porta avanti questa che è una grande battaglia di civiltà, prima che la generica rivendicazione di un diritto, a sostegno anche di quanto Confprofessioni ha avuto modo di rappresentare recentemente al ministro del Lavoro Andrea Orlando, ha chiesto che finalmente sia regolamentata la gestione degli adempimenti in caso di malattia, o infortunio grave del professionista.

In una situazione nella quale non è stato nemmeno approvato l’emendamento inserito nel decreto Milleproroghe, che prevedeva il differimento delle scadenze di trenta giorni causa Covid, è sempre più urgente un provvedimento organico e definitivo, quale quello contenuto nel ddl (trasversale, firmato esponenti di tutti i partiti all’interno della Consulta dei parlamentari commercialisti, ndr) da mesi assegnato alla Commissione Giustizia del Senato in sede referente”. Per il presidente dell’Anc Marco Cuchel è “paradossale che, una volta che un progetto di legge trova un consenso ampiamente trasversale da parte dei Gruppi, e che le legittime speranze dei professionisti hanno buone possibilità di essere realizzate, i tempi si allunghino all’infinito e, per ragioni che ci sfuggono, il traguardo si allontani”. Occorre, conclude, “un fermo impegno a fare il possibile per velocizzare l’iter parlamentare, con l’auspicio che lo stesso possa determinare l’approvazione definitiva del provvedimento”.

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