Sospesa la proclamazione a Consigliere del Presidente del Cnf Andrea Mascherin
Il Consiglio Nazionale Forense si trova adesso senza il Presidente in virtù della sospensione della sua proclamazione a Consigliere che ne rappresenta il presupposto
Il Tribunale di Roma ha da oggi sospeso dalla carica di consiglieri nazionali: Mascherin (Presidente), Pasqualin, Picchioni (Vicepresidente), Magnano di San Lio, Savi, Arena, Sica, Orlando, Baffa.La battaglia giudiziaria intrapresa dai Ventuno Avvocati contro l’elezione di 9 Consiglieri del Cnf, avvenuta in violazione del limite del doppio mandato, compresa la posizione del presidente in carica, ha sortito il desiderato ed auspicato effetto della destituzione dal ruolo illegalmente ricoperto per i soggetti nominati. “Un momento di importanza fondamentale per l’avvocatura che crede nel ripristino della legalità nelle rappresentanze forensi. – dice Franca Giordano, avvocato in Napoli e Presidente Ass. Adelante – Avvocati in Movimento – Il rammarico risiede nel fatto che una decisione epocale sia intervenuta in un momento così delicato come l’attuale, un momento di crisi senza precedenti nella storia della Repubblica dal dopoguerra ad oggi. Ma è anche vero che la tracotanza e l’inosservanza della legge perpetrata dai destinatari del provvedimento, ha reso doveroso il ricorso alla magistratura e la contestuale adozione del provvedimento di sospensione auspicato”. “È una giornata molto triste per la avvocatura italiana che ha dimostrato, salvo pochissimi algoritmi impazziti – dice l’avvocato Paolo Rosa e past president di Cassa Forense – di essere prona al potere e incapace di essere quella guida importante di un tempo che fu”. “Abbiamo voluto far vedere e toccare con mano, soprattutto ai nostri giovani, che deve e può esserci rispetto delle regole, responsabilità individuale e collettiva… e che questo è possibile.-sottoliena Michelina Grillo avvocato in Bologna – in questo percorso, non facile, abbiamo dato vice e corpo chi, pur contrario al trend che si riscontrava nella rappresentanza, non aveva la forza e la possibilità di andare avanti in prima persona. Soprattutto ai nostri giovani, che deve e può esserci rispetto delle regole, responsabilità individuale e collettiva… e che questo è possibile. In questo percorso, non facile, abbiamo dato vice e corpo chi, pur contrario al trend che si riscontrava nella rappresentanza” “Sia rispettato il provvedimento – dice il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini – e di esso ne prendano atto anche il Ministro della Giustizia, la politica e tutte le componenti dell’avvocatura; finalmente al capolinea una vicenda avvilente che si è protratta fin troppo a lungo. L’attenzione di questi giorni, però, deve continuare ad essere rivolta ai colleghi, all’emergenza sanitaria nazionale e all’individuazione delle migliori misure per regolamentare l’attività giudiziaria nei prossimi mesi, per sostenere il lavoro, il welfare e i redditi dei professionisti e per convivere con le restrizioni che l’emergenza sta imponendo, anche sul piano dei diritti, su tutto il territorio nazionale. E, su questi temi, sosterremo la massima istituzione forense e chi da domani ne assumerà la guida. La nostra priorità – conclude Pansini – è il presente e il futuro dei colleghi rispetto alle difficoltà che, come tutti, affrontano in termini di salute, reddito, lavoro, responsabilità; ci aspettiamo di poter contare su una massima istituzione forense che in queste ore operi responsabilmente nell’interesse di tutti, a tutela dell’immagine della professione, nel rispetto della legalità e delle decisioni dell’autorità giudiziaria”
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