UN AMMORTIZZATORE SOCIALE UNICO PER LE CRISI FUTURE
Sul Sole 24 Ore la Presidente Calderone sottolinea la necessità di uno strumento privo di formalismi procedurali
In evidenza
Sarebbe bastato un ammortizzatore sociale unico per garantire in tempi celeri e con procedure semplificate misure di sostegno al reddito dei lavoratori adeguate a fronteggiare gli effetti che l’emergenza pandemica sta producendo sul tessuto economico e sociale del nostro Paese. A ribadirlo la Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, nell’editoriale pubblicato oggi su “Il Sole 24 Ore”, in cui fa una lucida analisi sull’esperienza emergenziale e sulle modifiche normative apportate dalla legge di Bilancio 2022 al sistema degli ammortizzatori sociali. L’estensione delle tutele, secondo la Presidente, porterà vantaggi che saranno differiti nel tempo, ma al tempo stesso presenterà il conto ai datori di lavoro del conseguente aumento del costo del lavoro. “Oneri aggiuntivi certi e immediati” che si sarebbero potuti evitare con un’introduzione graduale delle nuove contribuzioni. La Presidente ribadisce, poi, le soluzioni suggerite dalla Categoria fin dall’inizio della pandemia, come la “previsione di sussidi il cui accesso sia semplice, sgombrato da termini e adempimenti” e il superamento dell’ “equivoco della compatibilità degli ammortizzatori sociali ordinari con le esigenze, oggettivamente straordinarie, di una crisi economica causata dalla pandemia”. L’auspicio è che la proposta di adottare un ammortizzatore sociale unico sia presa in considerazione per fronteggiare ulteriori situazioni di emergenza.
Altre Notizie della sezione
ALLARME DEI COMMERCIALISTI SUL CALENDARIO FISCALE 2025
17 Gennaio 2025Parla Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti.
I MEDICI PRONTI A TORNARE SUL PIEDE DI GUERRA.
16 Gennaio 2025La mobilitazione. Appuntamento il 25 gennaio per decidere le modalità della nuova protesta.
MENO PENSIONE DI INVALIDITÀ CON LA RIFORMA DI CASSA FORENSE
15 Gennaio 2025Preliminarmente è bene sapere che l’esistenza di una posizione debitoria impedisce la maturazione del requisito dell’effettiva e integrale contribuzione, previsto per la liquidazione di qualsivoglia trattamento previdenziale.