UN NUOVO FURTO AGLI ITALIANI
Dopo la mazzata del governo tecnico di Monti, ora se ne prepara un’altra ad opera di un secondo governo tecnico nel giro di due lustri.
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Questa è la sostanza e il pericolo che comporta, un provvedimento che l‘Unione europa sta varando. Col governo Monti, e la caduta che esso ha provocato dei valori immobiliari, gli italiani sono stati derubati di milioni e milioni di euro (sotto forma, appunto, della caduta dei valori e dei prezzi generali, fatta quindi eccezione per alcuni palazzi singoli o per zone di vacanza o storico-artistiche). Ora, siamo al bis. Come si diceva, l’Ue varerà (forse, già in settimana) una normativa – pretesemente per l’efficientamento energetico – che disporrà il divieto, sia di vendita che di affitto, per gli immobili che non siano in regola con l’efficienza energetica e così con la riduzione di emissioni in particolare.
La via per ottenere questi risultati dovrebbe essere quella degli incentivi, con cui si è operato, per quanto a conoscenza, in tutti i settori. Ma per i governi tecnici, sia l’uno che l’altro, il discorso è diverso. Qua si vuole operare con disposizioni ad effetto immediato e quindi con l’esproprio surrettizio da disporre in fretta e furia e ad effetti immediati.
La Confedilizia s’é già mossa. “Gli effetti – ha dichiarato il Presidente Spaziani Testa – sarebbero drammatici sul piano economico”. Milioni di immobili perderebbero il proprio valore sul mercato. Tutti coloro che non riuscirebbero ad adeguarsi in tempi utili, resterebbero fuori dal mercato. Se gli edifici sono destinati alla vendita, perdono qualsiasi valore – ha proseguito Spaziani Testa – e questo vuol dire uccidere il risparmio. Se sono destinati all’affitto, allora si ridurrebbe l’offerta e quella che resta, cresce di canone. Un problema anche sociale nei confronti degli aspiranti inquilini.
C’è da chiedersi, allora: ma perché tanto furore sull’immobiliare? Spunta sempre la tesi (e non a caso sempre ad opera di governi tecnici) che la finanza internazionale voglia far diminuire gli investimenti in Italia nel mattone per far aumentare quelli nella finanza internazionale. Tanto più che, con il governo Monti, proprio questo effetto si è ottenuto.
Ora (e a parte questo, se la direttiva in parola venisse recepita e recepita, magari, tal quale) siamo allo stesso punto e agli effetti della direttiva si aggiungono quelli della restrizione dei benefici fiscali per bonus e superbonus e, ancora, la revisione del catasto, per salvarsi dagli effetti di un cui rinnovamento non c’è che da operare – adesso e subito, in Parlamento – uno stralcio del provvedimento dal disegno di legge per la riforma fiscale. In sostanza, stando a quanto dicono dalla televisione a noi tutti, siamo pieni di miliardi e miliardi di euro ma poi si va perfino a grattare il fondo del paiolo catastale per tirar su soldi? Allora: o questi soldi non ci sono realmente o contro i risparmiatori in edilizia ci si va comunque, e a prescindere…
Non si venga poi a dire che l’Italia deve adattarsi alla volontà europea per forza di cose. La conseguenza del non accettare quello che l’Europa vuole non sarebbe poi così drammatica, sarebbe una multa. E una multa sarebbe pur sempre meglio che rovinare definitivamente un settore come l’immobiliare, che muove settori e settori di operatività diverse. Come sempre si è detto è sempre si è saputo. Ma tant’è: la finanza internazionale non demorde.
Di Corrado Sforza Fogliani Presidente Centro studi Confedilizia
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