USCIRE DALLA PANDEMIA NON SARÀ COME RIACCENDERE LA LUCE
Il discorso di Draghi al Senato
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Il presidente del Consiglio ha iniziato alle 10,15 il suo discorso in Senato per incassare quella che si annuncia come la fiducia più ampia della storia della Repubblica. Il voto è previsto in serata, dalle 22, mentre giovedì sarà la volta della Camera.
Martedì la conferenza dei capigruppo ha stabilito i tempi del dibattito. Al termine del suo intervento, il premier si recherà alla camera per depositare il testo del discorso. La seduta riprenderà alle 12,30 per la discussione generale, per la quale sono state ripartite 6 ore e 40 minuti.
Dopo le prime tre ore, la discussione la seduta sarà sospesa fino alle 16,15 per la sanificazione dell’Aula. Il dibattito proseguirà poi fino alle 19,55 quando la seduta sarà nuovamente interrotta per una seconda sanificazione. La replica del premier e le dichiarazioni di voto si svolgeranno a partire dalle 20,40, seguirà quindi l’appello nominale per il voto di fiducia alle 23. L’esito dello scrutinio è previsto per la mezzanotte.
Ore 10,57 – La riforma del fisco – “Nel caso del fisco non bisogna dimenticare che il sistema tributario è un meccanismo complesso, le cui parti si legano una all’altra. Non è una buona idea cambiare le tasse una alla volta. Un intervento complessivo rende anche piu’ difficile che specifici gruppi di pressione riescano a spingere il governo ad adottare misure scritte per avvantaggiarli. Inoltre, le esperienze di altri paesi insegnano che le riforme della tassazione dovrebbero essere affidate a esperti, che conoscono bene cosa può accadere se si cambia un’imposta”,
Ore 10,55 – Come spendere le risorse del Recovery – “Avremo a disposizione circa 210 miliardi lungo un periodo di sei anni. Queste risorse dovranno essere spese puntando a migliorare il potenziale di crescita della nostra economia. La quota di prestiti aggiuntivi che richiederemo tramite la principale componente del programma, lo Strumento per la ripresa e resilienza, dovrà essere modulata in base agli obiettivi di finanza pubblica. Il precedente Governo ha già svolto una grande mole di lavoro sul Programma di ripresa e resilienza. Dobbiamo approfondire e completare quel lavoro che, includendo le necessarie interlocuzioni con la Commissione Europea, avrebbe una scadenza molto ravvicinata, la fine di aprile”
Ore 10,47 – Prima o poi la luce ritorna, e tutto ricomincia come prima – “Quando usciremo, e usciremo, dalla pandemia, che mondo troveremo? Alcuni pensano che la tragedia nella quale abbiamo vissuto per più di 12 mesi sia stata simile ad una lunga interruzione di corrente. Prima o poi la luce ritorna, e tutto ricomincia come prima. La scienza, ma semplicemente il buon senso, suggeriscono che potrebbe non essere così”.
Ore 10,39 – Dobbiamo occuparci di chi soffre – “Il Governo farà le riforme ma affronterà anche l’emergenza. Non esiste un prima e un dopo. Siamo consci dell’insegnamento di Cavour: ‘le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano’. Ma nel frattempo dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, di chi oggi perde il lavoro o è costretto a chiudere la propria attività”
Ore 10,37 – La campagna vaccinale – “Gli scienziati in soli 12 mesi hanno fatto un miracolo: non era mai accaduto che si riuscisse a produrre un nuovo vaccino in meno di un anno. La nostra prima sfida è, ottenutene le quantità sufficienti, distribuirlo rapidamente ed efficientemente. Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private”
Ore 10,32 – “Ogni spreco oggi è torto per nostri figli”.
Ore 10,29 – L’euro è irreversibile – “Questo governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione europea, e come protagonista dell’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori. Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilita’ della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione”.
Ore 10,24 – Affrontare la crisi economica – Vorrei rivolgere un altro pensiero, partecipato e solidale, a tutti coloro che soffrono per la crisi economica che la pandemia ha scatenato, a coloro che lavorano nelle attività più colpite o fermate per motivi sanitari. Conosciamo le loro ragioni, siamo consci del loro enorme sacrificio e li ringraziamo. Ci impegniamo a fare di tutto perché possano tornare, nel più breve tempo possibile, nel riconoscimento dei loro diritti, alla normalità delle loro occupazioni”
Ore 10,22 – Il fallimento della politica – “Si è detto e scritto che questo governo è stato reso necessario dal fallimento della politica. Mi sia consentito di non essere d’accordo. Nessuno fa un passo indietro rispetto alla propria identità ma semmai, in un nuovo e del tutto inconsueto perimetro di collaborazione, ne fa uno avanti nel rispondere alle necessità del Paese, nell’avvicinarsi ai problemi quotidiani delle famiglie e delle imprese che ben sanno quando è il momento di lavorare insieme, senza pregiudizi e rivalità”.
Ore 10,18 – Informare i cittadini – “Ci impegniamo a informare i cittadini di con sufficiente anticipo, per quanto compatibile con la rapida evoluzione della pandemia, di ogni cambiamento nelle regole”
Ore 10,16 – Combattere la pandemia – “Il primo pensiero che vorrei condividere, nel chiedere la vostra fiducia, riguarda la nostra responsabilità nazionale. Il principale dovere cui siamo chiamati, tutti, io per primo come presidente del Consiglio, è di combattere con ogni mezzo la pandemia e di salvaguardare le vite dei nostri concittadini. Una trincea dove combattiamo tutti insieme. Il virus è nemico di tutti”.
Ore 10,16 – L’Aula del Senato ha osservato un minuto di silenzio in ricordo di Franco Marini, scomparso nei giorni scorsi. “È stato un vero uomo del popolo, per tutta la vita al servizio dei cittadini. Un sindacalista di razza. Sempre pronto al confronto, anche duro quando necessario, ma comunque volto a costruire, mai ad alimentare conflitti. Un uomo di poche parole, ma ogni volta concrete, autorevoli, incisive. Un politico appassionato”, ha detto il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ricordando l’ex presidente
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