Chiesto il posticipo per la dismissione del Pin Inps
Ragioni di natura giuridica e tecnica alla base della richiesta avanzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine
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Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha chiesto all’Inps di posticipare oltre il 30 settembre la dismissione dell’uso del Pin Inps per imprese e professionisti. Alla base della richiesta motivazioni tanto di carattere giuridico quanto relative a problematiche tecniche. In primo luogo, si legge nella lettera inviata al Direttore Generale dell’Istituto, dall’analisi comparativa dell’art. 66-bis, comma 3-bis, del D.L. n. 77/2021 e dell’art. 24, comma 4, del D.L. n. 76/2020 «è ragionevole ritenere che il legislatore abbia posto la data limite del 30 settembre 2021 con riferimento alle credenziali dedicate ai “cittadini”, vincolando viceversa con riferimento alle imprese ed ai professionisti, la decorrenza dell’utilizzo esclusivo delle identità digitali Spid, della carta di identità elettronica e della Carta Nazionale dei servizi, secondo quanto stabilito da uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, ad oggi ancora non emanati».
Un’interpretazione, quella proposta, che per il Cno eviterebbe un contrasto tra norme e sarebbe coerente con i principi di specialità e di successione delle norme nel tempo. In più, permetterebbe di risolvere diverse difficoltà di natura tecnica, già evidenziate e discusse nel tavolo tecnico congiunto tra Istituto e Consiglio Nazionale, rispetto all’operatività dei subdelegati nella gestione del cassetto previdenziale e di altre funzionalità dedicate ai vari adempimenti, come nel caso delle istanze relative ai modelli Sr41 e al Durc.
Guarda l’intervento sul tema del Segretario CNO al 30° Forum Lavoro/Fiscale
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