Cnpi e Iul insieme per costruire un percorso universitario a misura di perito industriale
Orientamento, tirocinio e formazione condivisa i punti chiave della convenzione quadro siglata tra il Consiglio nazionale dei Periti Industriali e l’Università telematica degli studi Iul
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Orientamento, tutoraggio, tirocinio presso uno studio di un professionista. E poi ancora formazione continua, ma soprattutto la costruzione di un percorso di laurea per formare il futuro professionista tecnico.
Questi gli obiettivi della Convenzione siglata oggi tra il Consiglio nazionale dei periti industriali e l’Università Telematica degli Studi IUL, che annovera tra i partner promotori l’Università degli Studi di Foggia e l’Ente di ricerca Indire. Si tratta solo dell’ultimo dei numerosi accordi che il Cnpi ha sottoscritto con il mondo accademico dal 2016, anno in cui una legge dello Stato (n. 89) ha elevato il titolo formativo di accesso all’albo – da diploma a laurea – per adeguare il profilo professionale alle richieste di un mercato in rapida evoluzione.
L’intesa si articola secondo i principi contenuti nell’accordo quadro nazionale predisposto dal Cnpi ed è rivolta sia agli attuali iscritti all’albo che vogliono innalzare il livello formativo, magari in un settore di specializzazione dove già operano, sia a tutte le matricole che potranno frequentare un corso specifico per il professionista tecnico. Uno dei punti chiave dell’accordo infatti è quello di lavorare insieme per costruire un percorso universitario idoneo a formare il futuro perito industriale che comprenda, tra gli insegnamenti, una serie di discipline tecnico-ingegneristiche.
Tra gli altri punti fondamentali attraverso i quali si snoda la convenzione c’è poi l’attività di orientamento, decisiva per supportare gli studenti verso una scelta consapevole dei corsi che possono portare all’iscrizione all’albo di categoria. In questo senso, le parti si impegnano a collaborare nella realizzazione di iniziative informative, di supporto e di orientamento agli utenti in fase di entrata (verso l’università) e in uscita (verso l’albo di categoria).
Tra gli accordi di collaborazione vi è anche l’attività di tirocinio, con la possibilità di sostenerlo presso gli studi professionali dei periti industriali, e la formazione continua, assicurando un sistema di mutuo riconoscimento tra i crediti formativi universitari e i crediti validi ai fini della formazione continua.
Nella partnership rientra la possibilità di aggiornare e adeguare l’offerta formativa (master, corsi di alta formazione) con corsi maggiormente funzionali alle esigenze di innalzamento di titolo e di specializzazione dei periti industriali. L’accordo, infine, è strategico per lo sviluppo dei percorsi europei di tirocinio professionale.
“La collaborazione tra il mondo delle professioni e quello universitario” ha commentato il Presidente del Consiglio nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali laureati, Giovanni Esposito “è per noi centrale per definire quella che dovrà essere la formazione del futuro professionista di area tecnico-ingegneristica. Con questa convenzione, quindi, non solo rispondiamo all’esigenza di formare professionisti qualificati, ma puntiamo a rafforzare quel legame indispensabile tra mondo della formazione e mondo del lavoro, supportando concretamente attraverso i tirocini e i piani di studio con una curvatura professionalizzante la parte del progetto più orientata al sapere pratico”.
“L’avvio di una collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali – dichiara il Direttore dell’Università Telematica degli Studi IUL, Massimiliano Bizzocchi – è un’occasione ulteriore di crescita per l’Ateneo, che si sta sempre di più sviluppando attraverso partnership strategiche con soggetti pubblici o grandi realtà private. Con questo accordo vogliamo acquisire competenze disciplinari in un settore, quello tecnico-ingegneristico, nel quale abbiamo intenzione di investire nei prossimi anni per strutturare percorsi formativi di qualità, di laurea o post lauream, che sappiano rispondere alle esigenze del mercato del lavoro e alle specificità dei territori”.
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