Congresso forense, priorità all’autonomia degli Ordini
La “rete” dell’avvocatura fiorentina sceglie la propria “scaletta” per l’evento di ottobre: dalle riforme del processo al ruolo del Foro
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L’associazione forense fiorentina InsieMe ha organizzato alcuni forum online di approfondimento sui temi che verranno affrontati al congresso nazionale forense, in programma a Lecce dal 6 all’8 ottobre prossimi. Un’occasione per rafforzare la consapevolezza che l’avvocatura italiana si trova nel mezzo di cambiamenti epocali.
Come si sta preparando l’avvocatura all’appuntamento di Lecce? Quali interventi, alla luce dei grandi mutamenti avvenuti e in corso, si rendono più urgenti? A questa e ad altre domande hanno risposto Sergio Paparo, coordinatore dell’Ocf, e l’avvocato Gaetano Viciconte di InsieMe. Le riflessioni emerse intendono essere uno stimolo e un contributo, affinché, dopo Lecce, la classe forense possa riconquistare una compattezza mai come in questo periodo indispensabile (qui il link al primo video, in cui ci si sofferma innanzitutto sul rilievo dell’evento per l’avvocatura).
«Il congresso nazionale forense – ha evidenziato Sergio Paparo – arriva all’esito di una stagione di interventi molto significativi e pesanti non solo per la nostra professione, ma per l’intera giurisdizione. Il congresso di Lecce mira ad esprimere le sue valutazioni e proposte, tenendo conto delle riforme sulla giustizia e degli interventi del Pnrr» (qui il video dedicato appunto alle ultime riforme).
L’avvocato Viciconte si è soffermato sull’importanza delle tre macro-aree su cui si strutturerà la tre giorni leccese. «Sono – ha detto Viciconte – direttamente incidenti sulla realtà che stiamo attraversando. La prima macro- area attiene alla ridefinizione dell’ordinamento forense per una avvocatura protagonista per la tutela dei diritti nel tempo dei cambiamenti globali. È un tema ambizioso che necessariamente deve rifare il punto sullo stato degli ordinamenti forensi a dieci anni dalla legge professionale. Deve trattare del sistema formativo, di accesso alla professione, delle difese innanzi alle giurisdizioni superiori, delle specializzazioni. Sarà inevitabile una riflessione sulle competenze e sulle modalità di accesso all’esercizio della professione. Il ruolo dell’avvocato nell’ordinamento e nella giurisdizione sarà invece al centro della seconda macro- area. La giustizia predittiva, l’intelligenza artificiale e il loro riflesso sul comparto della giustizia saranno infine al centro della terza macro-area» (qui il relativo video).
L’ordinamento professionale è lo statuto dell’esercizio della professione forense. «Va sciolto definitivamente – ha aggiunto Paparo – il nodo se e quanto, ferma la natura pubblica delle istituzioni forensi, le istituzioni degli avvocati possano godere di autonomia e indipendenza rispetto ai sistemi di controllo e di applicazione delle normative specifiche e tipiche delle pubbliche amministrazioni. Tutto l’ordinamento forense è legato ai valori di autonomia e indipendenza dell’avvocatura. L’istituzione forense deve essere autonoma e indipendente al pari della magistratura».
Il tema dell’organizzazione delle istituzioni forensi emerge, pertanto, con tutta la sua dirompenza. «Qui – ha concluso il coordinatore Ocf – si apre il tema della organizzazione delle istituzioni forensi in relazione ai nuovi compiti che l’avvocatura rivendica all’interno dell’organizzazione della giurisdizione e della gestione dei palazzi di giustizia. Tutto ciò comporta scelte sui sistemi di selezione dei rappresentanti nelle istituzioni forensi sia a livello degli Ordini territoriali sia a livello del Cnf e, soprattutto, la questione, non più rinviabile, della separazione delle funzioni giurisdizionali del Consiglio nazionale forense, giudice speciale sulla deontologia e sulla modalità di esercizio della professione di avvocato» (qui il video relativo all’argomento).
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