Consulenti del lavoro a confronto con colleghi spagnoli tra università e IA
Seminario internazionale a Roma nell'auditorium dei professionisti
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Le nuove tecnologie, l’università e il mondo del lavoro. Questi i temi toccati nel corso del seminario internazionale ‘L’intelligenza artificiale e il futuro del lavoro’, tenutosi oggi a Roma all’auditorium dei consulenti del lavoro. Un’occasione, per i professionisti, per confrontarsi con quanto accade in Spagna. All’appuntamento ha preso parte anche una delegazione dei ‘graduados sociales’ de Espagna, gli omologhi dei consulenti del lavoro italiani, guidati dal presidente Ricardo Gabaldon Gabaldòn, che ha invitato i colleghi italiani a partecipare a maggio prossimo al Festival del lavoro organizzato dai graduados a Valencia, e ha quindi fatto il punto sulla condizione del mercato del lavoro nel paese iberico. “Il mercato del lavoro in Spagna -ha detto- sta attraversando una fase molto critica. La popolazione spagnola sta invecchiando e diminuisce in modo costante, il mercato del lavoro è molto rigido, e invece ci sarebbe bisogno di flessibilità per cogliere le opportunità, ad esempio, della digitalizzazione”. Digitalizzazione che, ha spiegato Gabaldon, “investirà tutti i settori, anche il nostro, e che porterà a dei cambiamenti epocali: si lavorerà fino a un’età molto avanzata e la formazione sarà necessaria per tutta la vita lavorativa, una ‘long life learning'”. E quindi, per Gabaldon, “il Paese necessita di interventi importanti, anche perché sulla digitalizzazione siamo indietro rispetto al resto d’Europa, la disoccupazione è cronica al 15%; e per questo è necessaria più flessibilità per raggiungere dei risultati e permettere che l’intelligenza artificiale sia un’opportunità per le aziende”. E all’appuntamento ha preso parte anche l’Università spagnola Nebrija, con il rettore dell’Ateneo, Juan Cayòn Pena, che ha sottolineato le difficoltà del sistema universitario iberico. “Nel nostro Paese -ha spiegato il rettore dell’ateneo, di cui circa il 40% degli studenti è straniero- si pensa troppo a preservare lo ‘status quo’ del sistema universitario in sé più che a pensare a quelle che potranno essere le opportunità lavorative delle generazioni del futuro, e quindi a organizzazione il sistema universitario di conseguenza”. Secondo il rettore, “c’è un totale disinteresse del mondo universitario spagnolo verso quello che è il mondo del lavoro e su questo è necessario intervenire”. Per Pena, “si deve lavorare sulle competenze dei ragazzi: ci deve essere l’adattabilità, la trasversalità e la capacità di internazionalizzarsi”. Tutto questo perché il lavoratore del futuro, ha detto, “se non vorrà perdere il posto per via dell’intelligenza artificiale dovrà essere insostituibile, e per esserlo dovrà avere la creatività che è una prerogativa dell’uomo e non della macchina”. E Juan Cayòn Pena ha concluso sottolineando che “le difficoltà del sistema universitario spagnolo, per quanto ho potuto appurare parlando con gli studenti italiani che frequentano il nostro ateneo, sono simili alla situazione del vostro Paese”. Un appuntamento di confronto che è stato concluso dall’intervento di Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e alla guida delle organizzazioni europea e mondiale dei professionisti giuslavoristici. “Verremo a Madrid -ha detto rivolgendosi al rettore Pena- per firmare un protocollo d’intesa con l’università per rendere più stabili i nostri rapporti. E con i colleghi ‘graduados’ lavoreremo anche a livello mondiale per approfondire quelli che saranno gli effetti dell’intelligenza artificiale sul lavoro”. E infatti quello di oggi non sarà l’ultima seminario internazionale, come ha assicurato Pasquale Staropoli, responsabile della Scuola di Alta Formazione dei consulenti del lavoro, che ha moderato l’incontro. “I consulenti del lavoro -ha spiegato- sono protagonisti nell’evoluzione del mondo del lavoro, che vive di una sua dinamicità costante, e di fronte a un’evoluzione tecnologica come quello dell’intelligenza artificiale, i consulenti del lavoro accompagnano le imprese, accompagnano i lavoratori nel cavalcare questa onda di trasformazione, sfruttando le opportunità, conoscendo e risolvendo le criticità, con l’ausilio necessario del mondo formativo”.
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