Curare è sempre più difficile, basta burocrazia
L’appello alla giunta che governerà il Lazio è del presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Antonio Magi
In evidenza

“È assolutamente necessario un cambio di passo, ci troviamo in una situazione molto difficile e molto grave sul fronte dell’assistenza sanitaria, in cui gran parte dei medici sta per andare via: mi riferisco a quelli che vanno in pensione, a chi si dimette, a coloro che non vengono assunti e che non potranno rispondere alle esigenze di tante persone che devono essere curate e che sono invece costrette a liste d’attesa infinite. “Alla nuova Giunta che governerà la Regione Lazio chiediamo di prendere in seria considerazione questo nostro appello e di condizionare anche le scelte del governo centrale perché si investa maggiormente in sanità, uno dei beni più preziosi che abbiamo e di cui ci accorgiamo solo quando stiamo male. Siamo fortemente preoccupati – aggiunge – come pazienti e per i pazienti per quanto riguarda l’annosa questione dell’individuazione dell’assistenza, legata alle chiusure di numerose strutture, alla diminuzione del numero di sanitari che vi lavorano. Fino a poco tempo fa il Lazio poteva contare su luoghi e distretti dove c’erano circa 200 specialisti impegnati sul territorio, mentre oggi il numero si è ridotto a non più di 20. È dunque necessario investire su tutte le categorie – sottolinea il presidente dell’Omceo Roma – dalla medicina generale alla specialistica del territorio fino alla specialistica dell’ospedale, senza divisioni e compartimenti stagni ma utilizzando tutte le risorse disponibili per coprire subito i buchi attuali, che un domani potrebbero diventare voragini”.
Magi chiede inoltre di deburocratizzare la sanità. “Oggi il medico dedica metà del proprio tempo a svolgere atti burocratici che non sono di competenza sanitaria, togliendo tempo al paziente che deve essere visitato e che è poi convinto di non essere adeguatamente seguito o seguito in maniera distratta. Questo non è possibile: il medico deve fare il proprio mestiere, la parte amministrativa deve essere fatta da chi fa amministrazione. E questo – tiene a precisare – vale sia per i medici di medicina generale, costretti a centinaia di atti burocratici che impediscono loro di lavorare nel migliore dei modi e sottraggono tempo ai pazienti, sia per gli specialisti che lavorano in Pronto soccorso, sia per gli specialisti del territorio, che sono pochi e non sanno come dare la giusta assistenza alle molte persone che hanno la necessità di essere visitate. È certamente un grande impegno per la nuova Giunta – conclude Magi – ma speriamo che il nostro messaggio di allarme possa essere recepito da chi governerà il Lazio”.
Altre Notizie della sezione

Professioni sanitarie, il Parlamento chiude l’indagine sul riordino
15 Aprile 2025Molta attenzione sulle problematiche che interessano il SSN, meno sui liberi professionisti. Qualche apertura per la creazione di nuove figure professionali in ambito sanitaria.

Stipendi dei medici in Italia, forti squilibri territoriali.
14 Aprile 2025La retribuzione media annua lorda per un medico assunto a tempo indeterminato nel Ssn è di poco superiore agli 87.000 euro.

Quinta edizione per il Premio “Ingenio al femminile”
11 Aprile 2025Quinta edizione per il Premio “Ingenio al femminile”.