Deiana (Confassociazioni): "Molto preoccupati per partite Iva"
Lo dice in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni.
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“Lo scostamento di bilancio di 32 miliardi – fa notare – è stato approvato dal Parlamento il 20 gennaio scorso. Purtroppo, dopo quasi due mesi, ancora non vediamo niente: sappiamo che ci stanno lavorando e che stanno superando una grande discriminazione che era quella dei precedenti decreto ristori sui codici Ateco”. “Però – avverte – il tema fondamentale è che risorse che si stima vengano messe a disposizione di partite Iva autonome, quindi personali e giuridiche, quindi imprese, siano ancora una volta relativamente insufficienti. Tutti – chiarisce – stimano che dagli scostamenti precedenti, 108 miliardi, più i 40 della legge di bilancio, più questi ulteriori 32, l’impatto complessivo su imprese e lavoro autonomo sia all’incirca del 30-32%. La Germania, nello stesso periodo, ha stanziato quasi il 60%, questo perché le partite Iva in realtà se chiudono, sia come partita Iva singola, sia se portano i libri in tribunale, fanno perdere al pil del Paese 3 capacità: produttiva, occupazionale, fiscale. Nei confronti delle partite Iva – continua Deiana – pesa anche una grande asimmetria che c’è fra il lavoro dipendente e quello autonomo. Un esempio è il rifinanziamento del Fondo Gasparrini per le moratorie sui mutui: fino al 31 dicembre le partite Iva avevano ricevuto in dono questa possibilità, ma dopo non c’è più niente, mentre è stato confermato per i dipendenti. Per i lavoratori autonomi – sottolinea Deiana – è prevista una misura che integra la retribuzione nel caso di congedi presi per le quarantene da Covid. Una misura che però non vale per le partite Iva”.
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