Duraccio sul reddito di cittadinanza: “Ha funzionato a metà”
Ad Adnkronos il commento del Vicepresidente Cno sull’andamento e gli effetti del RdC
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“La seconda fase del reddito di cittadinanza non è mai partita”. Così Francesco Duraccio, Vicepresidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, è intervenuto rispetto allo strumento durante l’intervista ad Adnkronos. “Il Reddito di Cittadinanza – ricorda Duraccio – nasce come misura di sostegno economico per le famiglie sotto la soglia di povertà ma anche e soprattutto come misura di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro e per l’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro”. Se sotto il primo aspetto la misura ha dispiegato effetti positivi, come da ultimo evidenziato anche dal rapporto Ocse 2021 sull’Italia, “come misura di inserimento sociale e lavorativo, invece, non si registrano effetti tangibili. Il risultato – continua il Vicepresidente Cno – è che lo strumento si è sostanzialmente trasformato in una mera misura assistenzialista senza creare le auspicate condizioni di avvicinamento dei percettori al mondo del lavoro”.
Tra i correttivi da apportare ci sarebbe l’attivazione dell’assegno di ricollocazione e la suddivisione dell’importo pro quota per ogni componente della famiglia, in modo che in caso di occupazione di un solo componente gli altri possano continuare a percepire il sussidio. Inoltre per il Vicepresidente CNO sarebbe opportuno favorire l’inserimento dei percettori nei servizi di pubblica utilità, al fine di implementare una diversa considerazione della misura agli occhi dell’opinione pubblica e, al contempo, di aumentare l’occupabilità. “Bisognerebbe poi rivedere gli incentivi all’assunzione e dare vita all’altro strumento rimasto sulla carta che è il patto per la formazione”, aggiunge ancora.
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