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Ecm, tempo fino a fine anno per ottenere i crediti necessari

Le novità sulle sanzioni Le sanzioni ai medici che non si aggiornano sono una delle novità probabili dal 2020

Ecm, tempo fino a fine anno per ottenere i crediti necessari

Alcuni segnali importanti ne sembrano il preludio. Primo, il triennio formativo 2017-19 sta per finire e servirà per recuperare anche i crediti mancati nel precedente 2014-16; per il prossimo triennio, mentre si attende la nuova Commissione per la formazione continua in Agenas (potrebbe insediarsi ormai dopo le elezioni europee), gli ordini hanno la consegna di avvisare gli iscritti in “deficit” con il punteggio. Una lettera inviata dal presidente Fnomceo Filippo Anelli ai presidenti di Ordine e Commissione albo odontoiatri ribadisce che “l’aggiornamento è requisito indispensabile per svolgere attività professionale da dipendente o libero professionista e il medico, per tutta la sua vita professionale, deve perseguire aggiornamento costante e formazione continua assolvendo agli obblighi formativi”. C’è poi la recente sentenza di secondo grado della Commissione Esercenti Arti e professioni sanitarie CCEPS che ribadisce la sospensione per 3 mesi di un dentista aostano, chiamato in causa per un contenzioso, e colpevole di non aver accumulato punti sufficienti. La stessa Federazione sta trasmettendo agli ordini i dati sui crediti accumulati dagli iscritti presso il portale delle professioni Cogeaps. Da alcuni commentatori si è levata l’osservazione secondo cui dal 2020 gli Omceo che non punissero chi a fine 2019 non abbia totalizzato un numero di crediti pari al fabbisogno potrebbero essere sanzionati per omissione di atti d’ufficio. Per Roberto Stella, Coordinatore Nazionale Area Strategica Formazione della Fnomceo, è del tutto prematuro ipotizzare scenari futuri. «Di qui a fine triennio mancano otto mesi e il tema non sarà all’ordine del giorno. Né fin qui lo prevede alcuna normativa. Come istituzione, l’ordine è chiamato a fare presenti le situazioni agli iscritti e a sensibilizzarli sull’importanza di adempiere all’aggiornamento. Ma l’ECM è un obbligo individuale, del medico e non dell’Ordine. La responsabilità in caso di mancato aggiornamento è del professionista. L’Ordine deve fare in modo che l’iscritto si adegui, non deve lasciare nulla d’intentato affinché la sua formazione sia all’altezza di prestazioni di qualità per i pazienti. Se nuove norme contempleranno sanzioni ordinistiche per chi non si aggiorna, ne andranno valutati tempi, entità e modalità. Al presente le priorità sono altre». Di che cosa si stanno occupando gli Ordini? «A livello sia nazionale (Fnomceo) sia di ordini provinciali (Stella è presidente Omceo Varese ndr) stiamo sensibilizzando gli iscritti affinché completino il debito formativo. Sulla base dei crediti registrati dal consorzio professioni sanitarie Cogeaps, e riportati da Fnomceo, ogni ordine provinciale si va organizzando per conoscere le posizioni individuali, valutare eventuali debiti formativi, avvertire chi è in debito dell’esistenza di corsi di formazione a distanza ed auto-formazione in grado di aiutarlo a raggiungere il target. Abbiamo scritto a tutti i medici che sta per concludersi il triennio 2017-19 in cui si poteva recuperare il debito del triennio precedente (circa il 43% dei professionisti non avrebbe completato i 150 crediti, anche se i medici hanno in media più crediti di altri professionisti ndr). Chi non è a posto deve mettersi in regola entro fine anno, la Commissione ha previsto che chi nel 2014-16 ha acquisito un alto numero di crediti possa beneficiare di una riduzione di massimo 30 crediti in questo triennio, e che si possano totalizzare fino al 20% dei crediti con l’autoformazione. Chi non è certificabile può rivolgersi al suo Omceo; all’Ordine di Varese abbiamo creato un help desk per gli iscritti e credo che molti ordini si siano attrezzati allo stesso modo. Sono stati infine deliberati dalla Commissione importanti esoneri, non ultimo quello dei medici pensionati che ove non esercitino abitualmente potranno autocertificarsi all’Omceo di appartenenza e chiedere di essere dispensati dal totalizzare il fabbisogno di crediti; chi peraltro esercita, anche poco, deve aggiornarsi». Nessuno potrà dire che non sa… ma qualcuno potrà dire che non era in grado? Ci sono categorie che stentano a trovare corsi e crediti, o che devono pagare troppo? «In realtà, i crediti gratuiti – sottolinea Stella – si trovano ovunque, anche i liberi professionisti possono accedere a corsi a distanza non a pagamento; ad esempio i corsi Fnomceo -al pari dell’offerta da parte di editori qualificati -rispondono in pieno alle richieste delle categorie».

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