Giornalisti: incontro Cartabia-Bartoli su riforma Ordine
Focus anche sulle 'querele bavaglio'
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Un incontro “a tutto campo” quello che si è svolto nella sera di martedì primo marzo al ministero della Giustizia, dove il presidente del Consiglio nazionale dei giornalisti Carlo Bartoli e la segretaria nazionale Paola Spadari sono stati ricevuti dal ministro Marta Cartabia.
Al centro della discussione i principali temi inerenti la professione giornalistica.
“Ho trovato ascolto e grande sensibilità e sono certo che dal ministero potranno giungere segnali di attenzione. Abbiamo chiesto alla ministra di essere nostra alleata nello sforzo di modernizzazione della nostra professione”, ha commentato Bartoli. A Cartabia – informa una nota – è stato consegnato un memorandum sui principali punti che necessitano l’attenzione del governo e del legislatore. Nel documento si ribadisce che l’obiettivo fondamentale della nuova consiliatura dell’Ordine è la riforma della professione giornalistica, che svolge un ruolo cruciale per la democrazia e il futuro del nostro Paese e necessita di norme innovative e al passo con i tempi. Nel testo consegnato “si chiede che il governo sia di stimolo al Parlamento nell’adozione di alcune misure che il mondo dell’informazione attende da anni per rimuovere gli ostacoli a una concreta affermazione del diritto di cronaca e del diritto all’informazione. In particolare: l’approvazione di una norma contro le querele bavaglio, indicate anche dall’Ue come uno dei principali ostacoli al pieno dispiegamento del diritto all’informazione; la rimozione dell’anomalia di una legge (la n. 47 del 1948) che all’articolo 13 prevede il carcere per i giornalisti” e, tra l’altro, “il superamento dell’anacronistica inadeguatezza del terzo comma dell’articolo 200 del Codice di procedura penale che garantisce solo ai giornalisti professionisti, escludendo i pubblicisti, la possibilità di avvalersi del segreto professionale”.
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