I vincitori di “Architetto italiano 2020” e “Giovane Talento dell’Architettura italiana 2020” e le Menzioni d’Onore per il Premio Speciale (Ri)progettare la scuola con le nuove generazioni post Covid-19
La consegna dei Premi prevista per la metà di gennaio nel corso della Festa dell’Architetto; una selezione dei progetti presentati confluiranno nello Yearbook 2020
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“Campus innovativo e didatticamente evoluto che accoglie scuole di diverso ordine e grado. Sotto la grande copertura si alternano ambienti chiusi e piazze che si affacciano su ampie aree verdi. Alla complessità del sistema si contrappone la leggerezza degli edifici e la chiarezza dell’impianto”. E’ questa la motivazione con la quale è stato assegnato all’opera “H – Campus a Roncade (TV)” (capogruppo l’architetto Mariano Zanon) il Premio “Architetto italiano 2020”.
Per il “Giovane talento dell’Architettura italiana 2020” ad essere premiata è la “Scuola con alloggi a Nosy Be, Madagascar” (capogruppo l’architetto Edoardo Capuzzo Dolcetta). Un progetto che “elaborato in un contesto di scarsità di mezzi e di risorse economiche si connota per la chiarezza formale e l’equilibrio tra i blocchi aula e la leggerezza della soluzione di copertura che tiene conto delle condizioni climatiche del luogo”.
I due Premi – che il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori bandisce tradizionalemente con la rete degli Ordini provinciali nell’ambito della Festa dell’Architetto per diffondere la cultura del progetto e valorizzare la funzione sociale dell’Architettura – nell’edizione 2020 sono stati interamenti dedicati al tema “Scuola” ed affiancati dal Premio Speciale (Ri)progettare la scuola con le nuove generazioni post Covid-19.
All’interno del progetto “Architetti per il futuro”, infatti, uno dei temi centrali è proprio quello della Scuola, per sottolineare che, oltre all’emergenza sanitaria generata dal Covid-19, esiste da almeno 20 anni una più grave emergenza educativa e, conseguentemente l’inderogabile necessità di passare da una “edilizia scolastica” a una “architettura scolastica”. Serve l’Architettura affinchè il “pensiero della Scuola” non abbia solo le caratteristiche della risposta all’emergenza, ma quelle di un vero progetto di futuro. La Scuola è un tema complesso e multidisciplinare; la ricerca educativa ha evidenziato la necessità di diversificare gli aspetti didattici per trasformare l’insegnamento da “passivo” in “attivo”, in ambienti funzionali a tali obiettivi, progettati per l’apprendimento e la centralità dello studente. E’ una comunità educativa, ma è anche un capitale spaziale e sociale, parte integrante e sostanziale del proprio contesto urbano; serve, quindi, anche occuparsi del progetto della mobilità, degli spazi pubblici del quartiere e comunque di tutti gli spazi connessi.
Queste le finalità del Premio Speciale che richiedono un ripensamento complessivo per corrispondere agli obiettivi di una Scuola aperta, coesa ed inclusiva, alla influenza che le scelte architettoniche possono avere sulla didattica attiva, sul benessere, sulla socializzazione; una Scuola in cui la proposta formativa possa realizzarsi in spazi di apprendimento adeguati a questi obiettivi.
Relativamente al Premio Speciale “(Ri)progettare la scuola” le due Menzioni d’Onore sono state assegnate rispettivamente ai progetti “Scuola come Civic Center” (capogruppo l’architetto Sergio De Gioia) e a “100 BLOCKS” (capogruppo l’architetto Alessandro Cacioppo).
Progetti che propongono modalità innovative di spazio didattico e che facilitano l’interazione esterno/interno, mentre la Giuria ha deciso di non assegnare il primo Premio in quanto, nonostante le numerose proposte ricevute e la loro elevata qualità media, ha ritenuto che nessuna di esse abbia espresso una idea complessivamente capace di riprogettare la Scuola, superando gli ordinari schemi compositivi e formali, in grado di sintetizzare compiutamente le finalità e gli obiettivi del bando.
Occorre continuare ad interrogarsi cogliendo l’occasione degli esiti del Premio per innescare un dibattito di ampio respiro nazionale e internazionale sul tema.
Tre le Menzioni d’Onore assegnate nell’ambito del “Premio architetto italiano 2020” che sono state attribuite alla “Scuola Materna Sluderno (BZ)” (capogruppo l’architetto Roland Baldi); alla “Riqualificazione della Scuola Secondaria di Primo Grado Giovanni Pascoli (Torino)” (capogruppo l’architetto Silvia Minutolo) e alla “Scuola Comprensiva di Sant’Albino, Montepulciano (SI)”, (capogruppo l’architetto Roberto Vezzosi).
I Premi saranno consegnati con una cerimonia che si terrà entro la metà di gennaio nel corso della Festa dell’Architetto “in presenza”, come auspica il Consiglio Nazionale, affinché abbia luogo in una piazza e coinvolga così tutta la cittadinanza, e non solo gli addetti ai lavori. In ogni caso, qualora fossero confermate le restrizioni derivate dall’emergenza sanitaria, la Festa prenderà ugualmente forma online, in un percorso interattivo che saprà coinvolgere e emozionare chiunque vi parteciperà.
La Festa, attraverso dibattiti, incontri e mostre, proporrà una riflessione – con il contributo di rappresentanti delle Istituzioni, esperti, architetti di fama internazionale e giovani leve – sull’architettura scolastica e sul design degli interni dei luoghi dello studio, per approfondire la conoscenza e la percezione dell’influenza che le scelte architettoniche possono avere sulla didattica attiva, sul benessere, sulla socializzazione.
Per la promozione della qualità progettuale architettonica intaliana, una selezione dei progetti che hanno partecipato ai Premi confluirà, come nelle scorse edizioni della Festa dell’Architetto, nello Yearbook, pubblicazione che si pone l’obiettivo di diventare una delle più complete raccolte nazionali ed internazionali di Architettura italiana e che viene distribuita in Italia e nelle più importanti manifestazioni internazionali alle quali partecipa il Consiglio Nazionale degli Architetti.
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