Il Coronavirus nel Lazio dilaga ancora tra gli operatori Sanitari
Cimo e Anaao del Lazio chiedono all'Assessore D'Amato che si impegni per garantire sicurezza per gli utenti e per gli operatori sanitari
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Ancora una volta siamo costretti a denunciare quanto sta accadendo nella Regione Lazio. Chiediamo con forza che a tutti gli operatori sanitari che hanno contatto diretto con i malati nell’ambito del SSR, siano effettuati i tamponi o comunque gli accertamenti di laboratorio utili a conoscere il vero stato dei contagi tra gli operatori sanitari, non c’è più tempo da perdere ma il problema non è più derogabile. Ogni giorno si registrano nuovi casi di infezioni da CoVid-19 tra gli operatori sanitari, ad oggi tra i medici dipendenti ne contiamo circa 51. Ricordiamo all’Assessore che non c’è più tempo per rinviare idonei provvedimenti, a tutela di tutti coloro che assistono i pazienti potenzialmente e presuntivamente positivi per CoVid-19. Non è più sopportabile sapere dai colleghi, che si trovano in prima linea, che sono costretti a operare con le sole mascherine chirurgiche e senza gli altri presidi a protezione di corpo, occhi, capo e calzari. Chiediamo pertanto all’Assessore che si attivi e garantisca, che, negli ambienti più esposti al rischio di contrarre infezione da CoVid-19, tutto il personale debba essere dotato di mascherine FFP2, occhiali protettivi, copricapo, camici monouso, copri scarpe e guanti. Per questo chiediamo che la dotazione non sia limitata ai soli standard emergenziali delineati dalle linee guida dell’ISS, che noi auspichiamo siano aggiornate quanto prima. Esprimiamo infine la più ampia disponibilità e la più fattiva collaborazione al fine di supportare le nostre Istituzioni per trovare insieme tutte le misure più idonee e necessarie per mettere agli operatori sanitari nelle migliori condizioni operative per curare i pazienti.
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