Il Tar Lazio ferma le elezioni dei vertici dei commercialisti
Ungdcec-Adc, 'frastornati, dov'è la democrazia?'

Attraverso una nota informativa appena pubblicata, “il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha comunicato agli Ordini territoriali della categoria che il Tar Lazio, con sentenza del giudice monocratico nella serata del 25 settembre 2021, ha accolto in via cautelare il ricorso presentato per l’annullamento della delibera dello stesso Consiglio nazionale dello scorso 4 giugno con la quale è stata fissata la data delle elezioni per il rinnovo degli Ordini locali per i giorni 11 e 12 ottobre 2021”. Il Consiglio nazionale dei professionisti “ha già dato mandato ai suoi legali di proporre appello al Consiglio di Stato che si dovrebbe esprimere, in via cautelare, già nella giornata di oggi, lunedì 27 settembre”.
“Dopo mesi di rinvii, ricorsi, sentenze, regolamenti e dubbi sulle modalità, non si inizierà a votare. Questo è un dato di fatto e, al momento, possiamo solo definirci frastornati”: è quel che si legge nella nota dell’Unione giovani dottori commercialisti (Ungdcec), presieduta da Matteo De Lise, dopo che il Tar del Lazio, con sentenza del giudice monocratico, nella serata del 25 settembre, ha accolto in via cautelare il ricorso presentato per l’annullamento della delibera dello stesso Consiglio nazionale dello scorso 4 giugno con la quale è stata fissata la data delle elezioni per il rinnovo degli Ordini locali della categoria professionale per i giorni 11 e 12 ottobre prossimi. “Come sindacato che chiede da mesi come “unica stella polare” il voto, non possiamo più transigere, lo dobbiamo a noi stessi, alla nostra dignità di sindacalisti ed al rispetto verso una professione che amiamo”, va avanti la nota. “Avevamo rivolto ai colleghi parole di esortazione per andare a votare auspicando un rapido passaggio di consegne ai nuovi eletti. Ci risvegliamo, in una domenica autunnale, in un nuovo incubo dove gli ingredienti sono burocrazia e interessi personali. Tralasciando e dimenticando i diritti degli iscritti – scrive, invece, l’Adc (Associazione dottori commercialisti), guidata da Maria Pia Nucera – il Tar sospende nuovamente le elezioni dei commercialisti, in alcuni casi ad urne aperte, anche solo per corrispondenza”, aggiungendo di ritenere “incredibile” che un Ente pubblico, “sotto sorveglianza del ministero della Giustizia, non sia in grado di compiere da tempo i pochi e necessari passi per arrivare al rispetto della democrazia e del voto”.
Intanto, il Consiglio nazionale dei commercialisti, presieduto da Massimo Miani, ha reso noto d’aver dato mandato ai suoi legali di proporre appello al Consiglio di Stato che si dovrebbe esprimere, in via cautelare, già oggi, lunedì 27 settembre. Allo stato attuale, recita la nota dell’Ordine nazionale, “il procedimento elettorale è sospeso quantomeno fino alla pronuncia del Consiglio di Stato. Ne consegue che anche il programmato voto per corrispondenza è sospeso. In particolare, nelle more della decisione del Consiglio di Stato, si invitano gli Ordini a sospendere fin da subito le operazioni di voto per corrispondenza”, si legge, infine.
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