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Lo stop ai test d'ingresso a Medicina è legge

Anaao boccia la ‘riforma bernini’ sull’accesso a medicina.

Lo stop ai test d'ingresso a Medicina è legge

La Camera ha approvato definitivamente la legge delega al Governo per la revisione delle modalità di accesso al percorso universitario. Resta invece il numero programmato.

Via i quiz di accesso alla facoltà di Medicina. Con 149 voti a favore, della maggioranza, e 63 contrari, dell’opposizione (assenti i deputati M5s), la Camera ha approvato in via definitiva la legge delega al Governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria.

Entro 12 mesi il governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi con l’obiettivo di rivedere le modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria superando il numero chiuso oggi regolato dai test di ammissione.

Il testo, composto da tre articoli, stabilisce i principi e i criteri direttivi che i decreti del governo dovranno rispettare. Innanzitutto, è previsto che l’iscrizione al primo semestre dei corsi debba essere libera ma il governo dovrà individuare i criteri di sostenibilità dell’iscrizione libera in base alla disponibilità dei posti dichiarata dalle università. Il governo inoltre dovrà individuare le discipline qualificanti comuni che devono essere oggetto di insegnamento nel primo semestre dei corsi di studio di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, e di garantire programmi uniformi e coordinati, armonizzandone i piani di studio per un numero complessivo di crediti formativi universitari (CFU) stabilito a livello nazionale.

Se l’iscrizione al primo semestre è libera, per il passaggio al secondo semestre è necessario non solo aver conseguito tutti i crediti stabiliti per gli esami di profitto del primo semestre, da svolgere secondo standard uniformi, ma anche collocarsi “in posizione utile” in una graduatoria di merito nazionale. In caso di mancata ammissione al secondo semestre, agli studenti vengono riconosciuti i crediti conseguiti negli esami del primo semestre per consentirgli di proseguire, anche in sovrannumero, in un diverso corso di studi tra quelli di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, da indicare come seconda scelta rispetto ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria, rendendo obbligatoria e gratuita la doppia iscrizione limitatamente al primo semestre.

Entro 12 mesi il governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi con l’obiettivo di rivedere le modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria superando il numero chiuso oggi regolato dai test di ammissione. Lo prevede la proposta di legge approvata oggi in via definitiva dall’aula della Camera.

Il testo, composto da tre articoli, stabilisce i principi e i criteri direttivi che i decreti del governo dovranno rispettare. Innanzitutto, è previsto che l’iscrizione al primo semestre dei corsi debba essere libera ma il governo dovrà individuare i criteri di sostenibilità dell’iscrizione libera in base alla disponibilità dei posti dichiarata dalle università. Il governo inoltre dovrà individuare le discipline qualificanti comuni che devono essere oggetto di insegnamento nel primo semestre dei corsi di studio di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, e di garantire programmi uniformi e coordinati, armonizzandone i piani di studio per un numero complessivo di crediti formativi universitari (CFU) stabilito a livello nazionale.

Se l’iscrizione al primo semestre è libera, per il passaggio al secondo semestre è necessario non solo aver conseguito tutti i crediti stabiliti per gli esami di profitto del primo semestre, da svolgere secondo standard uniformi, ma anche collocarsi “in posizione utile” in una graduatoria di merito nazionale. In caso di mancata ammissione al secondo semestre, agli studenti vengono riconosciuti i crediti conseguiti negli esami del primo semestre per consentirgli di proseguire, anche in sovrannumero, in un diverso corso di studi tra quelli di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, da indicare come seconda scelta rispetto ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria, rendendo obbligatoria e gratuita la doppia iscrizione limitatamente al primo semestre.

Una solenne bocciatura della ‘riforma Bernini’ per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia arriva dall’Anaao Assomed nelle dichiarazioni del Segretario Nazionale Pierino Di Silverio.

“Aldilà dei problemi organizzativi che il sistema approvato creerà e che ci lasciano assai perplessi, siamo assolutamente contrari ai principi e alle finalità di questa riforma”, dichiara Di Silverio. “Anzitutto perché non risolve in alcun modo la carenza di personale, dal momento che l’esercito di camici bianchi che bussa alle porte delle facoltà di medicina nel 2025 (nel 2024 sono stati 70.000) entrerà nel mercato del lavoro non prima del 2035. Inoltre, ben sapendo che nel nostro Pese l’ingresso in ospedale è subordinato alla specializzazione, avremo sempre il problema delle borse di studio che ad oggi sono 14.000. Cosa ne faremo delle migliaia di colleghi che rimarranno fuori da questi paletti? Forse il governo avrà già pronte le valigie per spedirli in altri Paesi d’Europa e del mondo mentre i meno fortunati rimarranno in Italia a foraggiare il privato.

Il recente studio dell’Anaao Assomed – prosegue Di Silverio – dimostra, numeri alla mano, che nel 2032 avremo 60mila colleghi in cerca di lavoro, ma questo per chi legifera senza visione e senza prospettiva è evidentemente solo un numero senza alcun impatto sulla qualità del nostro sistema sanitario. Si, perché è di questo che si tratta: di un disegno per distruggere le competenze di una professione già in crisi.

Le nostre soluzioni sono state completamente ignorate dalla Ministra che non ha mai accolto le richieste di incontro: modificare le modalità di accesso alla facoltà di medicina e chirurgia, ma non eliminare il numero programmato. Non siamo pregiudizialmente contrari alla modifica del test di ingresso, ma rigettiamo un sistema che non tiene conto di una adeguata preparazione, dell’adozione di testi unici, di una formazione preliminare in capo al Ministero della Salute. Siamo, invece, di fronte all’ennesima trovata populistica che demolirà il sistema salute di oggi e di domani”

 

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