Magistratura, nuove regole per il concorso: stop alle penne.
Sì al computer
In evidenza
Le nuove regole saranno introdotte già nella prossima selezione, fissata dal ministero della Giustizia per la fine del mese di settembre. Parteciperanno oltre 400 aspiranti toghe
Cambiano le regole per il concorso in magistratura. Nel decreto Aiuti Ter infatti sono state introdotte importanti novità per gli studenti che si accingono a frequentare giurisprudenza. Da qui in avanti si potrà svolgere l’esame per il concorso in magistratura con il computer. Addio insomma alla vecchia penna. E non sarà obbligatorio il fatto di aver frequentato una scuola di specializzazione. In tal senso il requisito fondamentale sarà quello di aver conseguito una laurea in Legge.
Le nuove regole per il concorso in magistratura saranno introdotte già nella prossima selezione, fissata dal ministero della Giustizia, situato in via Arenula a Roma, per la fine del mese di settembre. Concorso in magistratura che vedrà la partecipazione di circa 400 aspiranti toghe.
Queste novità sono decisive per riformare l’ordinamento giudiziario e ampliare la possibilità che più nuovi laureati in giurisprudenza possano avere l’occasione di diventare magistrati, vista la penuria di toghe in servizio e la grave carenza di personale nei vari tribunali italiani. Negli uffici giudiziari mancano oltre 1600 magistrati su 10.558 in organico. Si tratta, come riportato dal Sole 24 Ore, di una scopertura del 15 per cento.
Altre Notizie della sezione
Commercialisti varata la nuova legge professionale
20 Novembre 2024Ora il testo sarà sottoposto alla politica. De Nuccio: “Riforma fondamentale che guarda al futuro, una nuova carta d’identità della nostra categoria”.
I CdL contribuiscono a scrivere le regole del mercato del lavoro nell’Ue
14 Novembre 2024Gli orientamenti del mercato del lavoro di tutti gli Stati europei e l’impatto dei sistemi intelligenti sulla pubblica amministrazione.
Sciopero dei medici, crescono le adesioni alla mobilitazione
28 Ottobre 2024La protesta contro la manovra indetta per il 20 novembre. Con i sindacati di categoria, in campo anche l’ordine e le società scientifiche.