Medici a processo troppo a lungo.
Le proposte per modificare la colpa medica
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Il Ministero della Giustizia ha iniziato un “tour” tra gli ordini dei medici per capire quali situazioni ingessano la legge Gelli Bianco sulla colpa medica, al punto che i dati sul contenzioso aperto dai pazienti contro i medici non sono modificati da prima del 2017 ad oggi. Malgrado la legge 24 del 2017 abbia sulla carta abbattuto la frequenza di situazioni dove il medico è penalmente perseguibile per colpa grave, ogni anno in Italia vengono intentate 35.600 nuove azioni legali, e sono 300 mila quelle che giacciono nei tribunali contro sanitari e strutture sanitarie pubbliche. Oltre la metà dei contenziosi è in corso in due regioni: Lombardia e Lazio. all’Università degli Studi di Milano Adelchi d’Ippolito, presidente della Commissione del Ministero per lo studio e l’approfondimento delle problematiche sulla colpa medica ha incontrato i rappresentanti dell’ordine dei Medici e il Presidente Roberto Carlo Rossi. E ha pubblicamente ribadito dati noti: su 100 denunce contro i medici solo 3 si concludono con la condanna; le altre 97 si dimostrano infondate, appesantendo la Giustizia e rendendo i medici più preoccupati, costretti al ricorso alla medicina difensiva. Dall’Omceo Mi arriva una proposta, che prevede una sorta di statuto speciale per la medicina nel trattare i casi di colpa del professionista. Premette Rossi: «Noi siamo favorevoli alla depenalizzazione della colpa medica cioè alla non imputabilità del medico per omicidio colposo/lesioni colpose, ma alcuni giuristi ritengono la richiesta incostituzionale. Qualche passo è stato compiuto attraverso una ‘blanda’ revisione del Codice penale prevista dalla Legge Gelli, che però non è equamente e adeguatamente applicata su tutto il territorio nazionale; inoltre, anche da un punto di vista civilistico, i medici sono ancora troppo esposti. Infatti, se da un lato la Legge Gelli favorisce che venga chiamata in causa la struttura sanitaria piuttosto che il medico, dall’altro il medico è a sua volta spesso tratto in causa dalla struttura». Come fare? «Dagli albori del diritto si applica di fatto alla colpa medica la medesima criteriologia delle altre “colpe”, senza però tenere conto dell’unicità e peculiarità del ruolo del medico stesso, la cui opera insiste sull’incolumità del corpo e della persona attraverso la somministrazione di terapie o di trattamenti chirurgici», dichiara Giuseppe Deleo, medico legale e consigliere ordinistico. «Senza certo volere sfuggire al riscontro giudiziario, il medico meriterebbe un inquadramento legislativo e giuridico a sé stante a motivo della differenza sostanziale di ruolo rispetto a qualunque altra figura di potenziale responsabile civile». Omceo Mi propone di agire sulla colpa medica. «Non si chiede l’impunità assoluta -dice il presidente Rossi- poiché, in caso di evidente errore sanitario, in sede civile, è sempre possibile per il danneggiato fare causa. Ma in quel caso, di solito, subentrano le assicurazioni per l’aspetto pecuniario».
Doctor 33
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