Le ricetta dell’Anaao
Serve una drastica terapia d’urto per fermare la fuga dal Ssn.
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“Il rapporto Fnomceo/Censis sulle ragioni della fuga dei medici dal Ssn presentato oggi, rilancia problematiche allarmanti che l’Anaao Assomed denuncia da tempo”, commenta il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio.
“Il sovraffollamento delle strutture ospedaliere e la crescente difficoltà di accesso alle cure da parte dei cittadini – dichiara Di Silverio – è un problema molto più uniforme sul territorio italiano di quanto si possa pensare perché colpisce il Sud quanto il Nord.
I cittadini oggi percepiscono la sanità come bene fondamentale e per questo sono sempre più consapevoli rispetto al passato del rischio che corrono di perdere quei privilegi di cure gratuite assicurati per decenni dal nostro Ssn.
In questo scenario di crisi profonda del Ssn – prosegue Di Silverio – rientra a pieno titolo la fuga dei medici. Che non è solo e non è più un problema di numeri, il dato di 410 medici in Italia ogni 100.000 abitanti ne è la dimostrazione, ma piuttosto di luoghi e modalità di impiego dei camici bianchi.
I 50000 specializzandi parcheggiati nelle università, ad esempio, rappresentano una anomalia tutta italiana con un teaching hospital che stenta ancora a decollare”.
Ma è anche un problema di condizioni di lavoro. Stipendi al palo e con irrisori aumenti ben al di sotto del tasso inflattivo e dell’indice Ipca, carriere ridotte al lumicino e destinate a pochi ‘eletti’, orari di lavoro massacranti, contenzioso medico-legale e assenza di sicurezza nei luoghi di cura, aggressioni fisiche e verbali in costante aumento rappresentano deterrenti al lavoro medico soprattutto nella dipendenza, soprattutto negli ospedali e nelle Asl.
“Una professione in crisi di identità, quella del medico, che non può risollevarsi se non con una drastica terapia d’urto. I numeri sono ormai noti a tutti, le cause e le analisi pure e anche i rimedi. Noi facciamo la nostra parte con impegno, abnegazione e senso del dovere in un clima spesso ostile. Spetta ora al Governo, alla politica e alle Istituzioni introdurre tutte le soluzioni per garantire il diritto alle cure e il diritto a curare. È il momento – è il richiamo di Di Silverio – di un grande patto sociale tra cittadinanza, istituzioni e professionisti per recuperare la mission della nostra professione. Se crolla il Ssn crolla lo stato sociale”.
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