No al passaggio dei medici di famiglia alla dipendenza
A rischio sistema previdenziale e pagamento pensioni maturate
L’Enpam, Ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri, “ribadisce l’assoluta contrarietà a un eventuale passaggio alla dipendenza dei medici di famiglia attuali e futuri”, e essendo “deputato a tutelare il reddito professionale da lavoro autonomo, ha calcolato che un eventuale mutazione del rapporto di lavoro, anche solo dei futuri medici convenzionati, metterebbe a rischio l’equilibrio del sistema previdenziale e il pagamento delle pensioni già maturate”.
Lo si legge in una nota, in relazione ai contenuti del Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Grazie agli sforzi fatti dall’intera categoria, l’Enpam – con le regole attuali – è, invece, l’ente più patrimonializzato d’Italia, con una solidità dimostrata a 50 anni e oltre”. Va sottolineato, va avanti la Cassa presieduta da Alberto Oliveti, “che le alternative non mancano. Nell’ambito dell’accordo collettivo nazionale dei medici di medicina generale sono infatti previsti sia meccanismi di remunerazione per quota capitaria, che esprime la libera scelta del cittadino e il rapporto di fiducia con il curante, sia compensi per quota oraria. Quest’ultima modalità, già utilizzata per la continuità assistenziale, può essere negoziata tra le parti anche per altre finalità, senza uscire dal solco del lavoro autonomo e senza che ciò crei effetti negativi sulla sostenibilità della previdenza”, si legge, in conclusione.
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