Nuove e importanti sfide attendono i Consulenti del Lavoro
La crisi economica e occupazionale conseguente alla pandemia rafforza il ruolo della categoria
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I Consulenti del Lavoro hanno ben chiare quali saranno le direttrici da seguire nel prossimo triennio. A poco più di due settimane dalle elezioni per il nuovo Consiglio nazionale dell’Ordine per il mandato 2020-2023, la categoria si è riunita a “distanza” per l’assemblea dei Consigli provinciali con il fine di tracciare un bilancio degli ultimi tre anni di attività e suggerire il percorso da seguire nei prossimi mesi per raggiungere nuovi e importanti obiettivi. Nel corso del dibattito la presidente del Consiglio nazionale, Marina Calderone, ha tenuto a sottolineare come la crisi conseguente alla pandemia da Covid-19 abbia portato ad un cambiamento di visione, non solo della categoria, ma dell’intera società, di cui i professionisti sono lo specchio. “Nel 2019 abbiamo festeggiato i 40 anni della legge 12/79, istituiva del nostro Ordine, e le nuove competenze affidateci dal Legislatore”, ha ricordato. “Oggi siamo, invece, costretti a guardare costantemente al quotidiano, con meno prospettiva di lungo periodo. Dobbiamo studiare l’atto del giorno o decifrare l’ultima circolare Inps”, ha precisato, in riferimento alle tempistiche dell’ultimo minuto con cui l’Istituto – ma anche altri Enti fornisce agli intermediari istruzioni operative sugli adempimenti emergenziali, penalizzando le imprese e i professionisti che le assistono. L’ultimo esempio è la circolare n.115 dell’Inps, pubblicata solo a poche ore dalla scadenza del termine, tanto da dover richiedere, con una lettera inviata al ministro Catalfo e al presidente Tridico, la proroga della scadenza del 30.9 per l’invio degli SR41 e delle istanze di CIG di e l’introduzione di una sanatoria per i termini scaduti. Provvedimenti “figli di confusione creata dalle norme”, ha sottolineato la presidente, che obbligano i Consulenti a continue rincorse e lavoro in notturna. Nonostante le numerose criticità di questi mesi, il ruolo della categoria si è fortemente rafforzato. “Abbiamo gestito il 90% delle istanze per ammortizzatori sociali e al tempo stesso interloquito con le istituzioni e la politica per portare avanti le nostre battaglie per una corretta gestione delle imprese”, ha aggiunto la presidente. Evidenziando, poi, il contributo che i professionisti ordinistici possono dare alla ripresa del Paese, indirizzando il governo nella destinazione delle ingenti risorse del Recovery fund. Alla luce di ciò, il prossimo Consiglio nazionale dovrà affrontare altre importanti sfide. Prima di tutto dovrà avere maggiore attenzione per i territori e sinergia tra tutte le componenti di categoria. Dovrà favorire la formazione e la specializzazione delle competenze degli iscritti, soprattutto dei più giovani, anche mediante la creazione di hub che mettano a loro disposizione strumenti a cui difficilmente potrebbero accedere. Continuare ad agevolare lo svolgimento dell’attività professionale, anche attraverso l’utilizzo di piattaforme tecnologiche; favorire l’aggregazione degli studi; condividere il sapere della Categoria con tutti gli iscritti, sensibilizzandoli al rispetto dell’etica e del codice deontologico. E non mancherà, infine, l’interlocuzione con le istituzioni e la politica in un’ottica di semplificazione normativa e per raggiungere altri traguardi per il futuro mondo del lavoro, come quello riguardante la riforma del Jobs Act autonomi e l’equo compenso ai professionisti.
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