Rafforzare il diritto alla genitorialità per le Veterinarie
Al Ministro del lavoro è stata presentata un'interrogazione sul diritto alla genitorialità per le Veterinarie: estendere a loro favore i benefici del decreto 105/2022.
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L’On. Chiara Gribaudo (PD) ha presentato alla Camera dei Deputati un’interrogazione al Ministro del Lavoro. La deputata chiede “nuove iniziative per rafforzare i diritti alla genitorialità dei lavoratori autonomi del settore veterinario, con particolare riguardo alle donne”. Esercitando la professione- afferma l’interrogante- le Veterinarie incorrono in rischi per la propria salute o quella del proprio figlio durante la gravidanza e il puerperio.
La disparità di trattamento rispetto alle lavoratrici autonome non iscritti alle casse professionali pone le Veterinarie in una posizione di svantaggio, secondo l’Onorevole. Infatti con il decreto n. 105/2022 è stata prevista la possibilità, per alcune lavoratrici autonome, di astenersi dal lavoro e richiedere l’indennità anche prima dei 2 mesi ordinari antecedenti il parto. L’astensione viene garantita nei casi di gravi complicanze della gravidanza o di persistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza. “Tuttavia questo trattamento non è concesso alle donne iscritte alle casse professionali”.
I medici veterinari sono iscritti automaticamente e obbligatoriamente all’Ente nazionale di previdenza ed assistenza che riconosce alle iscritte un’indennità di maternità per i due mesi antecedenti e i tre mesi successivi al parto pari all’8 per cento dei 5/12 del reddito professionale da lavoro autonomo percepito nel secondo anno precedente alla nascita. Il contributo spetta inoltre nei casi di adozione o affidamento preadottivo, di affidamento provvisorio o di aborto.
Le Veterinarie denunciano spesso la loro difficoltà a conciliare il loro lavoro con la maternità per le caratteristiche peculiari dell’attività professionale, tra cui la necessità di impiegare la forza fisica o di essere reperibile per le emergenze.
Gribaudo ribadisce l’urgenza di intraprendere nuovi provvedimenti a tutela della maternità delle lavoratrici viste le condizioni del mercato del lavoro di questo settore che spesso costringendo le lavoratrici a sospendere le attività lo stretto indispensabile per gestire la fine della gravidanza e l’allattamento.
Tratto da Anmvi Oggi
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