Anno: XXV - Numero 159    
Giovedì 5 Settembre 2024 ore 13:00
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Recovery Plan, raddoppia lo stanziamento per la sanità.

Ecco a cosa sono destinate le risorse

Recovery Plan, raddoppia lo stanziamento per la sanità.

Fondi europei raddoppiati per la sanità. Un addendum al Piano nazionale di Ricerca e Resilienza #NextgenerationItalia sottoposto in queste ore dal Ministro dell’Economia all’attenzione del premier Giuseppe Conte prevede che le risorse salgano da 9 a 18 miliardi. Il ministro Speranza chiedeva in origine 68 miliardi dei 196 messi a disposizione dell’Italia da parte dell’Unione europea, tra stanziamenti a fondo perduto e prestiti del Fondo Salvastati. Poi il Piano del Governo gliene ha assegnati 9, suscitando polemiche dai sindacati e anche interne alla maggioranza. Ora, dopo l’aumento di 10 miliardi delle risorse, grazie alla possibilità di attingere ai fondi per la Coesione Ue, i miliardi disponibili sarebbero saliti prima a 15 e infine a 18. Al nostro paese le somme arriverebbero nell’arco di 5 anni (20,6 miliardi l’anno) a partire dal 2021. Dei 18 miliardi, 7,5 sarebbero destinati agli interventi di medicina di “prossimità” invocati da Speranza, e 1 miliardo andrebbe alla digitalizzazione degli ospedali. Poco altro è definito.

Ricordiamo che nel piano aggiornato appena precedente, su 15 miliardi, 5,5 andavano agli ospedali, in prevalenza per costruire 63 nuove strutture e ammodernarne altre 170; 4 andavano alla digitalizzazione di cui 2 all’ospedale, più 200 milioni per informatizzare pronti soccorso e dipartimenti di emergenza, 770 milioni per il fascicolo sanitario elettronico e 230 per le competenze dei professionisti sanitari; e infine 5 miliardi erano destinati al territorio, di cui 1,6 per sviluppare le case della salute ribattezzate “case di comunità”, 980 milioni per potenziare i letti di assistenza domiciliare (“casa come primo luogo di cura”), 710 milioni alle cure intermedie (ospedali a bassa intensità di cure), 450 alla prevenzione ed agli screening oncologici. La medicina di prossimità spiccava invece di più nella prima bozza da 9 miliardi, dove il territorio era destinatario di metà della somma disponibile.

Il nuovo addendum sembra quindi portare una sintesi. Intanto si è aperto un confronto nella maggioranza tra il premier Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi, che sembra essere più sull’entità del Fondo e sui criteri del futuro utilizzo che sulle destinazioni: “troppi bonus e pochi investimenti sul Recovery”, ha tuonato Renzi. E in effetti, anche per quanto riguarda i capitoli extra-sanitari, rispetto al Piano #NextgenerationItalia – che destinava 74,3 miliardi a riqualificazione degli edifici e riduzione delle emissioni, 48,7 all’informatizzazione, 27,7 alla mobilità sostenibile e 17,1 alla parità di genere – dovrebbe crescere la parte relativa agli investimenti, specie quelli ad alto impatto sulla crescita. Si parla tra l’altro di 5,8 miliardi da destinare al Patent Box, sorta di tassazione agevolata sui marchi e i brevetti, e di destinare più risorse ai giovani. Il presidente Fnomceo Filippo Anelli in un primo commento generale riconosce l’impegno del ministro della Salute e apprezza «la maggiore attenzione nella nuova bozza alla riduzione delle disuguaglianze che ancora persistono nel nostro Paese».

Sempre in relazione al piano nella sua interezza spiccano le dichiarazioni della sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra (Leu), secondo cui alle condizioni attuali non sarà più necessario usare il Mes, cioè il fondo salvastati europeo che prevede prestiti da restituire con interesse in cambio di eventuali aiuti al nostro paese, «chi insiste sul Mes lo fa solo per dividere», afferma Guerra, che si dice «assolutamente d’accordo» sulla scelta di aumentare gli investimenti e ridurre i bonus.

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