Riforma Irpef: sostegno famiglia e riduzione del cuneo
Le modifiche da attuare, secondo il Cno, intervenuto in audizione presso le Commissioni riunite Finanze di Camera e Senato
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Sostegno alla famiglia, in tutte le sue forme, e riduzione del carico fiscale sui fattori produttivi al fine di incentivare gli investimenti e, conseguentemente, l’offerta di lavoro, favorendo la crescita e la ripresa economica post-pandemica. Sono gli obiettivi prioritari della riforma dell’IRPEF secondo il Consiglio Nazionale dell’ordine dei Consulenti del Lavoro, che lo scorso 19 marzo è stato audito dalla VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica e VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario.
Due i pilastri di una riforma efficace per i Consulenti del Lavoro: “Da una parte – si legge nel documento presentato nel corso dell’audizione –, la tutela e valorizzazione della famiglia, in tutte le sue forme, introducendo in maniera molto forte una attenzione ai costi effettivamente sostenuti in ambito familiare, con la trasformazione delle detrazioni dall’imposta in deduzioni dal reddito complessivo, in un’ottica di sostegno ai nuclei più numerosi e di incentivo alla natalità. Dall’altra, il sostegno al lavoro in ogni sua declinazione”. Per quanto riguarda il lavoro dipendente, in particolare, strumento prioritario è la riduzione del cuneo fiscale su di esso, legando tale riduzione ad un massiccio investimento formativo sui lavoratori, che punti a far acquisire loro competenze adeguate alle mutate sfide economiche nello scenario post-pandemia. “In aggiunta – si legge ancora nel documento –, si avanza la proposta di prevedere la piena deducibilità fiscale dei costi per il lavoro subordinato dei familiari, aprendo così la strada ad una piena rivalutazione del lavoro familiare, in un momento economico in cui imprese e studi professionali gestiti da altri membri della famiglia costituiscono un ammortizzatore sociale importante e potrebbero rappresentare l’unica occasione di impiego, in previsione della perdita di numerosi posti di lavoro. Per quanto riguarda il lavoro autonomo e le imprese, si propongono, come misure principali, la previsione di una maggiore deducibilità fiscale dei costi sostenuti per l’attività e una rivisitazione del regime forfetario”.
Guarda l’intervento in audizione
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