Scudo penale per medici e infermieri: cosa prevede il DL .
Lo scudo penale per medici e infermieri che somministrano i vaccini trova conferma nella bozza del DL Covid: delusione per l’Ordine dei medici che sperava in un provvedimento definitivo
In evidenza
La bozza del decreto Covid, che andrà a sostituire quello in scadenza il 6 aprile, prevede al suo interno lo scudo penale per medici e infermieri che somministrano i vaccini, spesso oggetto di denunce e accertamenti da parte della magistratura.
Grazie alla scudo penale, infatti, il personale sanitario impegnato nella campagna vaccinale è esonerato da responsabilità civile e penale tranne che nei casi di colpa grave.
Il governo ha così accolto le richieste dell’Ordine dei medici anche se – come sottolinea il presidente Anelli – c’è delusione per il fatto che si tratti di una norma a tempo e non definitiva. Invece sarebbe stato auspicabile estendere lo scudo penale oltre l’emergenza sanitaria.
Il nuovo decreto mette nero su bianco che “la punibilità è esclusa quando l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio emesso dalle competenti autorità e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della Salute relative alle attività di vaccinazione”.
Su spinta del ministro Speranza, infatti, il governo ha inteso dare attuazione alle richieste degli operatori socio-sanitari coinvolti in prima persona nella somministrazione dei vaccini e, in generale, nella lotta contro il Covid.
Ciò perché a quattro anni dall’entrata in vigore della legge 24/2017 – nota come “legge Gelli”- mancano ancora i decreti attuativi. Ma lo scudo penale non può aspettare, per questo entrerà in vigore un provvedimento di natura eccezionale e di immediata applicazione.
La responsabilità medica sarà limitata alle ipotesi di dolo o colpa grave, escludendo qualsiasi rivendicazione penale negli altri casi. Tuttavia, stando alla versione diffusa fino ad ora, lo scudo riguarderà esclusivamente la somministrazione dei vaccini mentre non si estenderebbe alle altre pratiche sanitarie.
Cos’è lo scudo penale per i medici e perché serve
Con l’espressione scudo penale si intende la protezione da azioni giudiziarie, denunce, querele e richieste di risarcimento danni che, soprattutto da un anno a questa parte, complicano ancora di più il lavoro di medici e infermieri.
Potrebbe apparire assurdo, ma è quanto accaduto in Sicilia e in Campania dopo il decesso di alcune persone che avevano ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca: alcuni pazienti hanno sporto denuncia nei confronti del personale sanitario adibito alla somministrazione dei sieri.
I rischi penali in capo a medici e infermieri potrebbero avere un doppio effetto nefasto:
- creare o acuire la diffidenza sociale nei confronti della vaccinazione e degli operatori sanitari;
- spingere professionisti e specializzandi a negare la propria disponibilità alla somministrazione dei sieri.
Queste le motivazioni per le quali l’intervento normativo non è più procrastinabile.
La delusione dell’ordine dei medici
Lo scudo penale per il personale sanitario è circoscritto alla somministrazione del vaccino, mentre l’Ordine dei medici auspicava in un provvedimento di carattere definitivo.
Filippo Anelli, presidente della FNOMCeO, ha definito questa scelta “un aspetto molto limitato”.
Il testo definitivo del decreto, atteso entro il 6 aprile, potrebbe estendere la portata del provvedimento.
Altre Notizie della sezione
Commercialisti varata la nuova legge professionale
20 Novembre 2024Ora il testo sarà sottoposto alla politica. De Nuccio: “Riforma fondamentale che guarda al futuro, una nuova carta d’identità della nostra categoria”.
I CdL contribuiscono a scrivere le regole del mercato del lavoro nell’Ue
14 Novembre 2024Gli orientamenti del mercato del lavoro di tutti gli Stati europei e l’impatto dei sistemi intelligenti sulla pubblica amministrazione.
Sciopero dei medici, crescono le adesioni alla mobilitazione
28 Ottobre 2024La protesta contro la manovra indetta per il 20 novembre. Con i sindacati di categoria, in campo anche l’ordine e le società scientifiche.