Snami. No al farmacista vaccinatore nel decreto “sostegni”
Per le vaccinazioni servono strutture adeguate.
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In riferimento al decreto “Sostegni” che di fatto annulla la precedente norma che prevedeva le vaccinazioni in farmacia solo in presenza di un Medico, il sindacato autonomo dissente totalmente.<Se lo Stato correttamente sente la necessità di allargare la platea dei vaccinatori – dice Angelo Testa, presidente nazionale Snami,- scorrettamente ha individuato la figura del farmacista e del parafarmacista che non possono garantire la sicurezza nella fase dell’anamnesi e in caso di reazione allergica da inoculazione del vaccino.<La vaccinazione in tutti i suoi momenti – aggiunge Domenico Salvago, vice presidente nazionale Snami – è un atto medico e non possono essere sdoganate, neanche in momenti di emergenza nazionale, figure non mediche, paventando così l’esercizio di abuso di professione. E’ necessario moltiplicare il numero di chi vaccina per arrivare a quanto ha correttamente sottolineato il nuovo commissario generale Francesco Paolo Figliuolo, di 500.000 inoculazioni al giorno. <I Medici di Medicina Generale e Medici di altri comparti- sottolinea Salvatore Cauchi, addetto stampa nazionale,<hanno dato la loro disponibilità per cui non corrisponde a verità che manchi chi dovrà vaccinare, ma manca l’organizzazione. Concentriamo le vaccinazioni in strutture specifiche destinate a queste attività con personale infermieristico, di segreteria, con la presenza del medico rianimatore e l’ambulanza per operare continuativamente e in sicurezza. Come Snami siamo stati i primi a denunciare il tentativo continuo delle regioni di “deviare” le vaccinazioni anticovid verso i nostri studi anche quando non abbiamo un’organizzazione logistica con infermiera e personale di segreteria.> <Su questo aspetto non possiamo transigere, – conclude Testa – abbiamo firmato un accordo nazionale ben preciso e i tentativi delle regioni di declinare accordi che non privilegino il vaccinare nei centri vaccinali non possono essere accettati e vanno denunciati alla pubblica opinione.>
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