Transizione ecologica fondamentale per un patrimonio culturale sostenibile
Convegno degli Architetti. Progetto, ricerca ed innovazione motori di una idea di futuro
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“Un patrimonio da conservare nel quadro di una prospettiva di un futuro sostenibile e di innovazione: questo in sintesi il rapporto da costruire tra transizione ecologica, sostenibilità, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale. Non possiamo più rimanere ancorati alla convinzione che il patrimonio culturale e paesaggistico possa prescindere dalla transizione ecologica. Va superata l’idea statica del patrimonio culturale perchè, al contrario, l’azione di tutela e salvaguardia deve misurarsi con interventi integrati e connettersi con l’ecosistema dell’ambiente costruito. Progetto, ricerca ed innovazione sono i motori di una idea di futuro, basata sulla sostenibilità ambientale, in attuazione dei principi stabiliti dall’art. 9 della nostra Carta Costituzionale. Bisogna governare i processi in atto e ciò richiede un impegno specifico del sistema professionale ed in particolare da parte della Comunità degli Architetti, senza la quale sarà difficile affrontare la complessità dei problemi”.
Così Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) in occasione del Convegno “Il patrimonio culturale come elemento strategico nella transizione ecologica” con il quale il CNAPPC ha partecipato oggi, 12 maggio, alla 28° edizione della manifestazione “Restauro – Salone Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali, dei Musei e delle Imprese”.
Per Anna Buzzacchi, Responsabile Dipartimento Patrimonio culturale, ambiente, sostenibilità, “la transizione ecologica – resa urgente dal cambiamento climatico e tra le priorità del PNRR per l’ambiente costruito – può rappresentare un elemento fondamentale per il nostro patrimonio. Il principio dello sviluppo sostenibile è la chiave di lettura per affrontare il rapporto tra la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e gli interessi pubblici. Il ruolo e le competenze delle figure professionali degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori possono essere ulteriormente valorizzate: vanno, però, considerate in una più ampia ottica di evoluzione del concetto di tutela e valorizzazione del patrimonio costruito in rapporto alle sfide della sostenibilità”.
Al Convegno – dopo i saluti istituzionali dello stesso Presidente Miceli e del Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Ferrana, Gianpaolo Rubin – sono intervenuti Stefano Musso, Università di Genova, “Principi di qualità per il progetto sul patrimonio culturale dell’Unione Europea in un’epoca di cambiamenti”; Francesco Trovò, Ricercatore Università Iuav di Venezia, “Cambiamenti climatici e futuri scenari per l’edilizia storica: piani, strumenti e misure nazionali”; Paolo Faccio, Università Iuav di Venezia,”Obiettivi di tutela del costruito e cambiamenti climatici: potenzialità e ruolo delle tecniche costruttive tradizionali”; Anna Carulli, Presidente nazionale Istituto Nazionale Bioarchitettura, “Dai protocolli di sostenibilità ambientale ai C.A.M. per il restauro. Attualità e prospettive”; Alessandro Bozzetti, Spcsrl – Assorestauro, “Mitigazione e contrasto degli effetti dei cambiamenti climatici sull’edilizia storica. Alcune esperienze tra progetto e cantiere”; Pietromaria Davoli, Marta Calzolari, Docenti del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, Centro Ricerche Architettura, Energia, ”Ruolo e valorizzazione degli spazi esterni del patrimonio storico per la mitigazione climatica”.
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