Università, aumentano i posti a medicina.
Numero chiuso a medicina, anche le Regioni si orientano su abolizione. Servono più medici
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Si ampliano i posti a medicina per gli immatricolati 2023-24: non sono più i 14.787 stabiliti all’inizio dall’offerta universitaria, né più i 18.133 che stavano determinando le regioni. Proprio nei giorni in cui cade la seconda finestra di test per entrare a Medicina (15-25 luglio), il Ministero dell’Università e della Ricerca scommette su un totale di quasi 20 mila posti per futuri medici: 19.944 con un aumento di 5.170 unità pari ad oltre il 34%. A dare la notizia è il Ministero stesso, e domani la proposta sarà formalmente avanzata dalla ministra Anna Maria Bernini. I 19.944 posti totali vanno divisi tra 17.942 posti di medicina in italianoe2.002 in lingua inglese. La richiesta avanzata in precedenza dalle regioni, che fin qui erano la vera controparte rispetto all’offerta (sommata) delle singole università era di un aumento del 22%, pari a 18.133 posti, 3.353 in più dei 14.787 ingressi a Medicina e Chirurgia proposti dagli atenei cui dovevano aggiungersi altri 1.700 posti circa per i corsi in inglese. Livelli già visti, insomma, nel 2022-23, anno accademico in cui le regioni avevano chiesto 16.354 posti in tutto ottenendone dagli atenei poco meno di 16 mila.
Le cose sono però cambiate dopo la richiesta del presidente della conferenza dei rettori Salvatore Cuzzocrea agli atenei di valutare se disponessero di posti in più ai corsi di Medicina e Chirurgia per un 20, un 25 o un 30%. E dopo l’insediamento al MUR di un gruppo di esperti presieduto dall’ex rettore della Sapienza Eugenio Gaudio. Oggi siamo a livelli doppi rispetto ai 9 mila immatricolandi del 2015. Ma le università hanno già fatto sapere che tra i desideri e la realtà ci sono delle distanze colmabili con fondi per aule, professori, tecnologie di comunicazione.
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