L’Ue vuole mobilitare i risparmi parcheggiati in banca.
Il nuovo piano dell'Unione europea, che verrà presentato mercoledì, prevede di spostare oltre 10mila miliardi di euro fermi nei conti correnti delle banche.

La Commissione europea annuncerà mercoledì 19 marzo il suo piano per mobilitare i 10mila miliardi di euro fermi sui conti correnti delle banche dei Paesi membri. Una riforma dei mercati finanziari, delle banche e delle assicurazioni che potrebbe cambiare il modo in cui i cittadini gestiscono i loro risparmi.
L’Italia potrebbe essere uno dei Paesi maggiormente impattati da questa misura. Le famiglie nostrane hanno una tendenza al risparmio molto accentuata, che è aumentata nel corso degli ultimi anni. Una parte consistente di questi soldi rimanente però ferma sui conti correnti.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, presenterà mercoledì 19 marzo il piano per la riforma del risparmio europeo. L’obiettivo è quello di muovere 10mila miliardi di euro fermi sui conti correnti. Si tratta del 70% dei risparmi al dettaglio dell’Europa, al momento bloccati da un mercato finanziario spezzettato.
Il pacchetto sarà composto da 19 misure diverse e si ispirerà molto al modello americano, con l’obiettivo di far somigliare il sistema bancario e finanziario europeo a quello di un’unica nazione.
Non è la prima volta che la Commissione europea tenta questa riforma. La spinta decisiva è arrivata però dal rapporto sulla competitività di Mario Draghi. Il documento ha fissato la cifra minima di investimenti necessaria per rendere l’Europa nuovamente all’altezza del resto dei colossi dell’economia mondiale: 800 miliardi di euro all’anno.
Per fare ciò: “La Commissione adotterà misure entro il terzo trimestre del 2025 per aiutare gli Stati membri a promuovere l’adozione di conti di risparmio e di investimento basati sulle migliori pratiche esistenti. Tali misure saranno accompagnate da una raccomandazione sul trattamento fiscale dei conti di risparmio e investimento” spiega il documento in cui è abbozzato il piano.
Il primo obiettivo da raggiungere è quello dell’Unione bancaria. I capitali europei devono potersi muovere liberamente all’interno dei confini dell’Ue, per permettere investimenti in tutti i Paesi senza limiti di nazionalità sulla provenienza dei capitali o sulle società che riceveranno i fondi. Un’operazione pronta a partire fin da subito.
“Nel secondo trimestre del 2025 la Commissione istituirà un canale dedicato a tutti gli operatori del mercato per segnalare gli ostacoli incontrati e intensificherà l’azione esecutiva per accelerare la loro rimozione”.
L’impatto sui risparmiatori italiani
Tra le riforme proposte c’è anche una serie di iniziative volte a migliorare la cultura del risparmio gestito dei cittadini europei. Un provvedimento che potrebbe avere un impatto molto forte sull’Italia. Il nostro Paese ha un flusso di risparmio privato annuo superiore ai 400 miliardi di euro.
La ricchezza degli italiani è più di 5.216 miliardi di euro, 552 miliardi in più rispetto al 2019. Il 30% di questo denaro però è sui conti correnti. Questo significa che il 15% dei fondi che l’Ue vuole mobilitare si trovano in Italia. La cultura del risparmio gestito, benché in crescita nel nostro Paese, è ancora quindi molto limitata.
La spinta all’investimento e alla gestione dei capitali privati che potrebbe arrivare da questa riforma ha le potenzialità di segnare un cambiamento nel modo in cui gli italiani risparmiano.
Tag: Assicurazioni Banche Unione europea
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